È indagato anche dalla Procura di Cuneo Massimiliano Mulas, il 45enne di origine sarda per qualche tempo residente a Cervere, pluripregiudicato per violenza sessuale. Nell’aprile scorso, l’uomo aveva abusato di una bambina a Mestre seguendola fin dentro il portone di casa e poi spingendola dentro l’abitazione; fu poi indotto a fuggire dalle urla della vittima che fino a un attimo prima dell’aggressione era al telefono con un’amichetta. Nella fuga aveva perso portafogli e documenti, era stato quindi rintracciato e arrestato. Il modus operandi e l’età della vittima erano però gli stessi denunciati da una bambina e da un’adolescente del saviglianese nei mesi precedenti al fatto di Mestre: un campanello d’allarme che ha indotto la Procura della Repubblica, guidata dal dott. Onelio Dodero, a eseguire un riconoscimento fotografico, risultato positivo. Le due adolescenti hanno riconosciuto Mulas che è stato iscritto nel fascicolo, fino a quel momento intestato a ignoti. Anche l’undicenne saviglianese era stata seguita fin dentro il portone del palazzo dove abita e lì l’uomo l’avrebbe palpeggiata ma la giovane sarebbe riuscita a divincolarsi e a fuggire; è andata meglio all’altra ragazza, che sarebbe riuscita a evitare i palpeggiamenti e a scappare prima che lo stupratore potesse metterle le mani addosso. Dopo aver scontato già una decina di anni di carcere per precedenti stupri commessi ai danni di donne adulte, l’uomo avrebbe iniziato a prendere di mira ragazze minorenni: risulta infatti rimasto implicato sia a Perugia sia a Torino in indagini di abusi su minori.