“Coerente con il motto: ‘Vitam impendere vero’, cioè dedicare la vita alla verità, sempre è stato impegnato nell’annuncio della lieta notizia del Vangelo con grande competenza specie nel delicato campo della catechesi e ci ha insegnato ad interessarci di tutti, principalmente delle famiglie, le prime responsabili dell’annuncio cristiano, esortandoci a non lasciarle sole specie quando vi sono dei bimbi”. Così ha detto mons. Piero Delbosco durante l’omelia delle esequie di mons. Giuseppe Cavallotto che sono state celebrate oggi, mercoledì 30 aprile.
In molti, tra fedeli e rappresentanti delle istituzioni, sacerdoti e vescovi hanno preso parte al funerale che è iniziato con la processione dal Vescovado nuovo di Cuneo, dove era stata allestita la camera ardente. A presiedere la celebrazione è stato mons. Franco Lovignana, Presidente della Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta. “Porto alla vostra diocesi la vicinanza e la preghiera di tutti i vescovi della Conferenza Episcopale Piemontese – ha detto mons. Lovignana -. Una presenza puntuale, molto attiva e apprezzati i suoi interventi che dicevano la sua preparazione. A lui dobbiamo un bellissimo sussidio pastorale sulla catechesi da 0 a 6 anni”.
Don Sebastiano Carlo Vallati, vicario generale della diocesi, ha letto la biografia di mons. Cavallotto. Poi nell’omelia mons. Delbosco ha ricordato che il vescovo Cavallotto ha servito la Chiesa di Cuneo e di Fossano per 19 anni, 10 come titolare e gli altri 9 come emerito. “Lo ha fatto fino all’ultimo istante, sempre interessandosi di tutti con discrezione e rispetto. Era sempre partecipe in ciò che capitava nella nostra Chiesa, dimenticando i suoi acciacchi”. Lo studio e la ricerca sono sempre stati pilastri della sua vita, fino al tramonto. “Ultimamente, ciò che lo ha tenuto in vita è stato il desiderio di terminare un libro sui Salmi. Non ce l’ha fatta – continua il vescovo di Cuneo-Fossano -. Manca il Salmo 92 che abbiamo proposto in questa liturgia. Forse non è un caso, ci ha dato un metodo e chiede a noi di farne tesoro e di portarlo avanti nella preghiera e nella lode a Dio”. Inoltre, durante la celebrazione è stata proclamata la parabola del Seminatore. “Lo voglio ricordare anche alla luce della parabola del Seminatore che ora è stata proposta. È il Signore che ha sparso il seme della Parola anche attraverso la mediazione di mons. Cavallotto”, ha concluso Delbosco.
Al termine della celebrazione alcuni sacerdoti ordinati da mons. Cavallotto hanno portato la sua salma all’interno della cripta della Cattedrale di Cuneo, dove è stato tumulato.