Agli amministratori dell’acqua San Bernardo aveva chiesto 50mila euro, a quelli dell’acqua Eva delle Fonti Alta valle Po ne aveva chiesti 30mila, mentre a Nicola Chionetti imprenditore del vino di Dogliani ne aveva chiesti 15mila. A pretendere i soldi per evitare che nelle bottiglie di acqua e di vino finisse una sostanza tossica in grado di uccidere una persona in pochi minuti sarebbe stato David Sirca, il triestino arrestato nel giugno del 2022 e tutt’ora in carcere, accusato di questa e di altre tentate estorsioni ai maggiori produttori di acqua. In aula sono stati ascoltati l’ex amministratore delegato della S. Bernardo Gianluigi Delforno il quale ha riferito di aver ricevuto varie mail da un fantomatico studio legale in cui si minacciava l’uso di una sostanza tossica iniettata nelle bottiglie, “ho ricevuto varie mail che ho consegnato ai carabinieri di Garessio. Non abbiamo mai pensato di pagare anche perchè sarebbe stata una catena di S.Antonio”. Anche Gualtiero Rivoira aveva ricevuto molte mail ad inizio 2022 da un sedicente Alessandro Brunelli; all’amministratore delegato dell’acqua Eva venne prospettato non solo l’avvelenamento delle bottiglie d’acqua con la sostanza chimica del tallio, ma anche la diffusione su internet delle immagini delle bottiglie avvelenate di modo che l’azienda avrebbe avuto un serio danno d’immagine “quando una foto viene messa in rete, è quasi impossibile cancellarla, vi costerà molto più in termini di immagine che trovare un accordo con noi” c’era scritto in una delle mail. Anche nell’estorsione a Chionetti era stato utilizzata la minaccia dell’avvelenamento e della diffusione della notizia a mezzo stampa. Il processo è stato rinviato al 17 febbraio del 2026 per proseguire l’istruttoria.
