
(foto Pixabay)
C’è una logica che emerge dal racconto di Pasqua, che sia quello dell’Esodo o della vicenda di Gesù, e non pare allora neppure un caso che le due si sovrappongano. Ed è una logica che potrebbe non suonarci particolarmente familiare o comoda.
Il nostro tempo culturale, infatti, sembra muoversi sulla linea di un eterno presente, di una costante possibilità di scelta e di revisione delle decisioni. Come se fossimo eternamente adolescenti,
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