SIR – “Il Papa della Speranza è nato al Cielo”. Con profonda commozione, la Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv si unisce al cordoglio della Chiesa universale per la morte di Sua Santità Papa Francesco.
“Il Pontefice che ha dato voce agli ultimi, che ha camminato accanto ai poveri e che ha indicato al mondo la via della misericordia, lascia un’impronta indelebile nei cuori di milioni di persone. In ogni città d’Italia, le nostre Conferenze si stringono in preghiera. La sua straordinaria attenzione verso i più fragili e il suo incessante appello a contrastare la cultura dello scarto e ad accogliere chi è ai margini, chi soffre la malattia, la solitudine, l’esclusione, la privazione della libertà, rappresentano valori che sentiamo profondamente nostri. Valori che costituiscono il cuore stesso del carisma della Società di San Vincenzo De Paoli”, si legge in una nota diffusa stamattina.
“Ricordo ancora con viva emozione – afferma la presidente nazionale, Paola Da Ros – quando ci riunimmo in Piazza San Pietro per celebrare il secondo centenario della nascita del nostro fondatore, il beato Federico Ozanam. Era una delle prime udienze generali del 2013. Papa Francesco ci accolse con parole che custodiremo sempre: ‘Dio è più forte del male. In un mondo talvolta difficile, siate portatori della speranza e dell’amore di Dio. Nella Chiesa, ciascuno si possa sentire accolto, amato e incoraggiato a vivere secondo la buona novella del Vangelo’. Il Santo Padre ci ha sempre spronati ad essere ‘Chiesa in uscita’, testimoni di un Vangelo vivo, concreto, incarnato nei gesti quotidiani della carità”.
Papa Francesco, “il Papa della Speranza”, “ci lascia in eredità una testimonianza potente e umile, capace di parlare al cuore di ogni uomo e donna. La sua voce, che si è levata senza timore contro le ingiustizie, rimarrà viva nei nostri gesti, nel nostro servizio e nella nostra preghiera”.
Per la Società San Vincenzo De Paoli, “non è un caso che proprio Papa Francesco abbia voluto dedicare l’Anno Santo al tema della Speranza. Il Giubileo del 2025 porta con sé un messaggio che è profondamente intrecciato con il motto che da sempre accompagna la nostra Associazione: ‘Serviens in Spe’, ovvero ‘Servitori nella Speranza’. Un legame che oggi si fa ancora più intenso, più intimo, più vivo”.
