L’autore prende in considerazione il periodo che va dall’8 settembre 1943 all’aprile 1944, la fase cosiddetta “spontaneista”, “ribellistica” della Resistenza privilegiando le testimonianze in prima persona dei protagonisti, tratte da diari e fonti d’archivio poco note, per costruire una narrazione che vuole essere il racconto appassionato di quei mesi e, allo stesso tempo, spunto di riflessione per chi vuole avvicinarsi oggi a fatti ormai lontani nel tempo.
“Per certi versi la Resistenza è il prodotto dell’incontro tra appartenenti a varie classi sociali – studenti, ex militari, operai, contadini, fuoriusciti politici, impiegati – e sarebbe sbagliato negare la presenza di elementi borderline, i quali, specie nei primi tempi, sono fondamentali per dare la giusta carica di determinazione: sono personaggi temuti, poco amati ma molto ammirati per il coraggio e la capacità di entrare con assoluta naturalezza nella profondità dell’esistenza partigiana… ” scrive Marco Ruzzi nella prefazione al libro.