Pochi animali come il topo riuscivano a insinuarsi con tanta abilità e tenacia nel quotidiano medievale. E lo facevano popolando silenziosamente gli spazi meno frequentati di ville nobiliari e cascine, insidiando nell’uno e nell’altro caso vivande e scorte alimentari. Specie nelle campagne, dove il grano rappresentava ricchezza e sopravvivenza, la sua presenza era tutt’altro che marginale. L’utilizzo di granai e fienili, l’assenza di sistemi di conservazione davvero efficaci: tutto giocava a favore di questo piccolo ma devastante invasore. I topi rosicchiavano le scorte, le contaminavano,
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