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Sabato 19 aprile 2025

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A Calcinere di Paesana la “Lavanda dei piedi” del Giovedì Santo

Questa sera (giovedì 17 aprile) alle 20.30, nel corso della “Messa in Coena Domini”, officiata da don Celestino Ribero

Paesana

La Guida - A Calcinere di Paesana la “Lavanda dei piedi” del Giovedì Santo
Giovedì 17 aprile alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio della frazione Calcinere di Paesana, verrà celebrata la “Messa in Coena Domini”, cioè la Messa della Cena del Signore. All’interno del rito sacro in ricordo dell’ultima cena di Gesù, l’edificio di culto ospiterà la lavanda dei piedi, il gesto che riassume la vita di Gesù, che disse “non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la mia vita in riscatto per molti”. Pare che questo rituale, nel Saluzzese una sorta di rarità, si ripeta nella piccola chiesa delle Calcinere sin dai primi anni in cui essa divenne Parrocchiale, nel 1911. Il rito della cena pasquale ebraica prevede che al suo inizio il capofamiglia lavi le mani dei commensali, prima di iniziare il pasto. Secondo quanto riportato dal Vangelo di Giovanni, l’unico a raccontare l’episodio della lavanda dei piedi, Gesù lo reinterpreta sostituendolo con il lavaggio dei piedi – solitamente riservato ai servi o agli schiavi – quale segno di estrema umiltà.
Scrive infatti l’evangelista, che Gesù “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”, e mentre il diavolo già aveva incuneato nel cuore di Giuda Iscariota, il proposito di tradirlo, si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio di cui era cinto.
Bisogna sottolineare che a quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola.
La lavanda verrà effettuata – appunto nel ricordo di Gesù che, durante l’ultima cena, si alzò dal tavolo, “si cinse al fianco un asciugatoio e, preso un catino, cominciò a lavare i piedi ai propri discepoli” – dal parroco di Paesana don Celestino Ribero.
Ad indossare i bianchi panni dei 12 apostoli saranno altrettanti fedeli della stessa frazione o ad essa in qualche modo legati.

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