In principio per l’autore ci sono i lavori di bonifica lungo il Nilo, ma già le domande del frate di un convento nel deserto lo mette alle strette circa “la ragione vera” della sua presenza. È l’anticipo di un lungo rapporto con il contenente africano fatto di lavoro, ma soprattutto di conoscenza dei luoghi, delle persone, delle culture. È la risposta a un “richiamo ancestrale” che secondo l’autore non è alieno da un legame con gli antenati che a seguito di migrazioni continue arrivarono anche in Europa. Il fascino di queste terre non esclude però un occhio di riguardo anche per la situazione politica e sociale.
Mal d’Africa
di Adalberto Invernizzi
Il seme bianco
euro 19,5