Domenica 13 aprile al Toselli, in un doppio appuntamento alle 17.30 e alle 21 (sold out), la Compagnia della Zucca metterà in scena lo spettacolo “Esclusi. Viaggio musicale nelle periferie dell’esistenza” tratto dal libro “Senza diritto di cittadinanza” (Ed. Città Nuova), scritto da Silvano Gianti, storico collaboratore de La Guida scomparso il 15 aprile 2020, che ha dedicato la vita a dare voce agli ultimi, ai più fragili e a quelli che abitano le “periferie esistenziali” in particolare di Genova e di Ventimiglia. Offerto alla cittadinanza da La Guida e dalle Acli in occasione dei loro 80 anni di attività, “Esclusi” sarà un mix di parole, immagini e musica con le canzoni di Dalla, De André, De Gregori, Dylan, Fossati, Jovanotti, Mango, Mannoia, Mengoni e Vasco eseguite dal vivo. A raccontarci qualcosa dello spettacolo la compagnia teatrale che lo metterà in scena.
Come nasce “Esclusi”?
“‘Esclusi’ nasce dalla vita. Alcuni di noi sono impegnati nella distribuzione di generi alimentari ai migranti di Ventimiglia. Un impegno che ha visto il suo inizio proprio con Silvano, quando l’emergenza migranti ha portato varie associazioni di volontariato ad affrontare il problema di offrire un alloggio e del cibo a migliaia di persone. È nata così una rete della solidarietà, formata da associazioni laiche, cristiane, musulmane, italiane, francesi e provenienti anche dal resto dell’Europa. Una rete che continua a farsi carico tuttora di questo enorme problema.
Perché creare da un’esperienza uno spettacolo?
“Avevamo voglia di ritornare a fare spettacolo, una passione che avevamo accantonato, ma che non si era mai sopita. Abbiamo pensato che per essere credibili, avremmo dovuto “pescare” dalla nostra vita. All’inizio era solo l’idea di proporre canzoni di autori noti, che avessero un significato per noi condivisibile. Poi rileggendo il libro di Silvano, abbiamo capito che avremmo potuto unire le sue testimonianze di vita vissuta, la sua attenzione agli ultimi, alle canzoni, affrontando temi difficili con la sua stessa delicatezza”.
Quale vuole essere il vostro messaggio?
“È tutto racchiuso nella prima canzone: ‘Il Pescatore’ di Fabrizio De Andrè. Questo uomo semplice non si preoccupa di chi ha davanti, non gli importa di avere a che fare con una persona ‘per bene’, piuttosto che con un assassino. Il suo scopo è fare un gesto d’amore, sicuro che non andrà perso. È un amore gratuito, come sempre dovrebbe essere. Quante persone hanno cambiato vita per un gesto d’amore? il nostro scopo è quello di mettere in scena e diffondere un modo di affrontare la vita che sia inclusivo dei problemi altrui. Ci piace citare il commento di padre Carmine Arice che ha visto lo spettacolo a Bordighera: ‘In questo spettacolo non si è mai nominata la parola Dio, ma tutto parlava di Dio. Tutto era in uno sguardo di bellezza e di verità sulla vita dell’uomo, quello sguardo che lo sa cogliere anche nelle ferite e nelle fragilità’”.
Gli ultimi biglietti sono disponibili sul sito di Promocuneo.