
Nel Medioevo la presenza del cervo nelle montagne cuneesi era piuttosto diffusa, tanto da rendere questo animale piuttosto prezioso per le comunità rurali montane. E questo perché, se la sua carne costituiva una risorsa alimentare prelibata, la sua pelle e le sue corna venivano impiegate per realizzare abiti, utensili e manufatti. In realtà però, la caccia al cervo era spesso limitata ai nobili o a gruppi di cacciatori da essi autorizzati attraverso rigide consuetudini locali.
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