Si è svolto nella mattina di lunedì 24 marzo, l’incontro richiesto con una lettera ai giornali dai gestori del locale di Piazza Boves Prestige Shisha Bar di Cuneo con l’Amministrazione comunale e il Comitato di quartiere.
Al centro del confronto le richieste dei gestori in merito ai motivi dei provvedimenti restrittivi indirizzati al locale. È infatti in vigore un’ordinanza sindacale, emessa a inizio 2024 per 12 mesi e poi prorogata fino al gennaio 2026, che impone all’esercizio commerciale un orario di apertura dalle 8 alle 24. “L’ordinanza sindacale – spiega il Comune – è stata emessa sulla base delle plurime segnalazioni dei residenti e dei rilevamenti delle Forze dell’ordine, condivisi in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. I legali dei gestori hanno presentato ricorso contro l’ordinanza di fronte al Tar e al Consiglio di Stato, ricorso che è stato entrambe le volte rigettato in sede cautelare”.
La sindaca, Patrizia Manassero, ha ribadito la delicatezza e la difficoltà della ricerca di un equilibrio tra diritto al riposo dei residenti e diritto al divertimento degli avventori, tra il bisogno di sicurezza e la sostenibilità economica dell’esercizio, nella consapevolezza che locali aperti, vivi e che rispettano le regole, sono un volano di vitalità per i quartieri della città e ha ricordato come il provvedimento restrittivo sia nato esclusivamente sulla base di norme ben definite, per tutelare e risanare il tessuto sociale che attorno il locale si muove, non dalla volontà di penalizzarlo. Il vice-sindaco con delega al commercio Luca Serale ha ricordato come il Comune non abbia voce in capitolo nella gestione dei singoli spazi commerciali cittadini. Da parte dell’assessora Cristina Clerico, con delega alla Polizia locale, la sottolineatura su come le normative oggi di fatto richiedano anche agli esercenti di contribuire a creare sicurezza negli e vicino ai propri spazi.
“Da parte dei gestori – si legge nel comunicato del Comune – è stata rappresentata le difficoltà economiche che derivano dalla conduzione dell’attività con le limitazioni di orario in vigore e hanno dichiarato la propria disponibilità alla ricerca di soluzioni che possano rispondere alle criticità. Il Comitato di quartiere, con il presidente Pietro Carluzzo e un rappresentante dei commercianti, ha condiviso alcune riflessioni mosse da una domanda chiave: il tipo di attività e la modalità con cui viene gestita sono compatibili con il contesto urbano in cui si trovano? Un’attività non è soltanto un punto di aggregazione, ma contribuisce a definire il carattere e la vivibilità di un luogo. Quando essa diventa elemento di tensione, anziché di arricchimento, è necessario interrogarsi su possibili correttivi. Ai proprietari – che si sono offerti di lavorare per insonorizzare lo spazio – è stato proposto di valutare, pur nell’ambito dell’attività da loro gestita, se modalità differenti di conduzione non possano diventare volano per un tipo di clientela differente. La sindaca si è assunta l’impegno di riportare il tema al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per una nuova valutazione in merito alla richiesta avanzata dai gestori di poter tenere il locale aperto fino alle 2 nei giorni di venerdì e sabato e ha assicurato da parte dell’Amministrazione la disponibilità al confronto in qualsiasi momento”.