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Domenica 23 marzo 2025

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Papa al Gemelli: “Domani è in dimissione, tornerà a Santa Marta”

La buona notizia che aspetta tutto il mondo è che domani, domenica 23 marzo, il Santo Padre esce dall'ospedale, l'annuncio del professor Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche del Policlinico Gemelli

Roma

La Guida - Papa al Gemelli: “Domani è in dimissione, tornerà a Santa Marta”

La buona notizia che aspetta tutto il mondo è che domani, domenica 23 marzo, il Santo Padre è in dimissione, tornerà a Santa Marta”.
Ad annunciarlo è stato il professor Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche del Policlinico Gemelli e direttore dell’équipe medica che ha seguito il Papa, durante il secondo briefing con i medici – dopo quello del 21 febbraio scorso – al termine del trentasettesimo giorno di degenza di Bergoglio nel nosocomio romano. “Il Papa è stato dimesso in condizioni cliniche stabili da almeno due settimane”, ha spiegato Alfieri: “La prescrizione è continuare parzialmente le terapie farmacologiche, che dovrà effettuare per molto tempo per via orale, e – molto importante – la raccomandazione di un periodo di riposo, in convalescenza, per almeno due mesi”. “Si tratta di una dimissione protetta”, ha spiegato il dott. Luigi Carbone, vicedirettore della Direzione Igiene e Sanità dello Stato della Città del Vaticano e medico referente del Santo Padre: “Tornerà a Santa Marta per la convalescenza. Abbiamo valutato il fabbisogno e, come tutti i pazienti dimessi di 88 anni che hanno avuto una polmonite bilaterale, abbiamo valutato le necessità del Santo Padre, che sono il fabbisogno di ossigeno finché ne avrà bisogno e l’assistenza 24 ore su 24, che la Direzione Igiene e Sanità del Vaticano può offrire tranquillamente, anche in situazioni di emergenza. Ci siamo preparati per accoglierlo a casa”.

“La dimissione la decidono i medici”. Lo ha ricordato il professor Sergio Alfieri, responsabile dell’équipe del Gemelli che ha curato il Papa, in dimissione protetta da domani. “È chiaro che il Santo Padre voleva andare a casa già qualche giorno fa, quando si è reso conto di migliorare, di poter lavorare meglio e di più”, ha detto Alfieri rispondendo alle domande dei giornalisti, nel secondo briefing dal nosocomio romano: “È stato un paziente esemplare, ha saputo ascoltare i suggerimenti dei medici e abbiamo condiviso il momento giusto per dimetterlo, e il Santo Padre ha accettato. Quando arriva un paziente così grave e si riesce ad arrivare alla dimissione, gli ulteriori progressi avvengono a casa propria. L’ospedale è il posto peggiore dove stare per fare la convalescenza, perché è il posto dove si prendono più infezioni”. “I miglioramenti ci sono, se mantiene questo trend potrà riprendere l’attività il prima possibile”, la previsione di Luigi Carbone, medico referente del Santo Padre: “Nel periodo di convalescenza non potrà fare attività di incontro con le persone. Sarà un tempo dedicato alla fase di recupero, con il proseguimento della fisioterapia respiratoria e motoria, per accelerare i miglioramenti e riprendere appieno la sua attività. Quando ha saputo della dimissione era contentissimo, erano già tre o quattro giorni che ci chiedeva quando sarebbe tornato a casa”.

“Al momento del ricovero al Policlinico Gemelli il Santo Padre presentava un’insufficienza respiratoria acuta dovuta a un’infezione polimicrobica: c’erano virus, batteri e miceti che hanno determinato una polmonite bilaterale severa che ha richiesto un trattamento farmacologico combinato”. Lo ha ricordato il prof. Sergio Alfieri, durante il briefing al Gemelli al termine della degenza del Papa, che verrà dimesso domani dal nosocomio romano. “Durante il ricovero – ha rivelato Alfieri – le condizioni cliniche del Santo Padre hanno presentato due episodi molto critici, e il Santo Padre è stato in pericolo di vita. Le terapie farmacologiche, la somministrazione di ossigeno ad alti flussi e la ventilazione meccanica non assistita hanno procurato un lento miglioramento, facendolo uscire dagli episodi più critici. Il Papa non è mai stato intubato, è sempre rimasto vigile, orientato e presente”.

Sir

Papa al Gemelli dimissioni (Foto Calvarese/SIR)

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