“Fabbrica e Resistenza. Una lunga Storia di diritti” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 22 marzo alle 9,30 nella sala Cdt di Largo Barale a Cuneo. Ad intervenire saranno Nicolas Tiberti, presidente Anpi-Cgil, Paolo Allemano presidente provinciale Anpi, Edmondo Montali storico della Fondazione Di Vittorio, Livio Berardo ex presidente Istituto Storico, Nikolaj Vinai, dottorando in diritto costituzionale e Tomaso Bergesio, segretario Cgil Cuneo.
La sezione Anpi-Cgil Margherita Barale e Anita Barbero è nata con l’obbiettivo di affrontare i temi della difesa della Costituzione e la lotta ai fascismi attraverso la lente del mondo del lavoro. Per questo vuole ricordare i grandi scioperi del 1943 e ‘44 contro il fascismo che caraterizzarono le fabbriche del Nord, anche quella in provincia dalla Snos di Savigliano, alla Burgo di Verzuolo, dalla Lepetit, alla cartiera di Ormea con lavoratrici e lavoratori che incrociarono le braccia rischiando la deportazione e la prigione. Furono prove di sacrificio e di coraggio che non ebbero uguali nell’Europa in guerra.
“Gli scioperi del 1943 furono un durissimo colpo al regime – spiega Nicolas Tiberti – che aveva reso illegali le agitazioni La retorica fascista non riusciva a mascherare la realtà; le condizioni di vita e di lavoro si aggravavano sempre di più. Dopo oltre due anni di guerra, i salari e gli stipendi erano bloccati e i prezzi dei generi di consumo aumentavano del 100%. I gerarchi fascisti tentavano di ridurre ancora il tenore di vita, già misero per aumentare la quantità di derrate alimentari da inviare in Germania. Anche la rabbiosa repressione ordinata da Mussolini si infranse sulla coscienza di classe dei lavoratori che venti anni di dittatura non erano riusciti a sconfiggere. Nel 1944 in un paese occupato dalle truppe tedesche gli scioperi si ripetono e di nuovo, accanto alle richieste economiche troviamo la politica; pace, cacciata dei tedeschi e fine del fascismo”.
