Si è chiuso con una condanna a 6 anni di reclusione e 2.000 euro di multa il processo a Giovanni Crisafulli, il giovane della provincia di Catania che fra il maggio e il giugno del 2021 riuscì a sottrarre più di 1.500 euro a una giovane studentessa mettendo in atto inizialmente una serie di raggiri ed artifizi tali da indurla a credere in una relazione sentimentale, poi con una vera e propria estorsione quando la ragazza cercò di tirarsi indietro da quella richiesta continua di soldi. La giovane aveva raccontato al giudice di aver conosciuto il ragazzo in una chat di WhatsApp in cui era stata inserita e dove non conosceva nessuno, “ci rimasi anche per poter socializzare un po’; la sera ogni tanto facevamo dei giochi di società”.
Del gruppo faceva parte anche l’imputato che si presentò come Jo e che iniziò a scrivere assiduamente alla vittima del raggiro e dell’estorsione lusingandola e facendole credere che tra loro si stava instaurando un sentimento di particolare affetto. La giovane interessata all’amicizia ma intimorita dall’avviare una relazione sentimentale a distanza con un perfetto sconosciuto interruppe brevemente i rapporti che però ripresero dopo qualche mese e iniziarono anche le richieste di soldi. Inizialmente piccole cifre, 60 euro per il biglietto del treno perchè, come le aveva raccontato, era rimasto in stazione senza soldi per tornare a casa, poi cifre più alte per un totale di circa 500 euro. Nel mese di giugno le richieste di soldi diventarono ancora più importanti, per affittare, come le aveva detto, un appartamento in Sicilia dove poter stare insieme, “io non volevo e da lì sono iniziati insulti e minacce, diceva che sarebbe venuto qui e avrebbe spaccato il c..o a tutti, mi avrebbe tagliato la gola, mi avrebbe denunciato”. I prelievi dalla carta della giovane vennero scoperti dalla madre che aveva notato anche un cambiamento nell’umore della figlia, sempre più pensierosa e preoccupata; a seguito della denuncia il giovane non si fece più sentire.
A conclusione dell’istruttoria il publico ministero Lucetta Gai ne ha chiesto la condanna a 6 anni e 2.000 euro di multa, in considerazione della gravità della truffa sentimentale messa in atto ai danni di una giovane fragile dal punto di vista delle relazioni sociali, poi tramutatasi in vera e propria estorsione con minacce alla giovane e alla sua famiglia. Dello stesso avviso l’avvocato Gianluca Bottero che ha chiesto 2.000 euro di danno materiale e 5.000 euro di danno morale per la propria assistita.
L’assoluzione di Crisafulli è stata invece chiesta dall’avvocato Elena Molineri per la quale l’istruttoria non aveva affatto dimostrato il dolo e la condotta fraudolenta dell’imputato fin dall’inizio della relazione con la ragazza, così come richiesto dalla legge, né erano stati dimostrati gli artifizi e i raggiri nelle richieste di denaro, cui la giovane aveva aderito volontariamente per aiutare l’amico in difficoltà. Una ricostruzione del rapporto fra i due che però non ha scalfito la convinzione del giudice circa la colpevolezza dell’imputato e che lo ha portato ad ha accogliere la richiesta dell’accusa condannando il giovane anche al risarcimento di 7.000 euro di cui 2.000 di provvisionale a favore della parte civile, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale per la durata della pena.
