Risuonano ancora nelle nostre incredule orecchie i toni minacciosi e inaccettabili usati da Trump nei confronti del Presidente ucraino nello studio ovale di Washington a fine di febbraio. Si trattava di un primo dialogo sulla prospettiva di un cessate il fuoco fra Ucraina e Russia, dialogo rivelatosi intriso di accuse volgari e lontane dalla realtà per uno Zelensky stanco di tre anni di guerra, umiliato non solo in quanto Presidente accusato di non volere la pace, ma anche come rappresentante di un popolo che ha resistito con fierezza e coraggio all’aggressione sempre in corso del Cremlino.
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