I lavori in corso nel centro della frazione cuneese di Roata Rossi, avviati a novembre per la riqualificazione dell’area nei pressi della chiesa parrocchiale e della vicina piazzetta (per la previsione di ultimazione era stato indicato “entro la primavera”, salvo intoppi meteo o altri problemi), sono oggetto di forti lamentele da parte dei commercianti che operano nel concentrico del paese. Per questo hanno diffuso una lettera aperta, per far sentire il loro fortissimo disagio legato alla chiusura delle strade di accesso e ai tempi di svolgimento del cantiere (per il quale chiedono anche un’accelerazione, senza più modifiche ai progetti iniziali).
Una serie di stop e di problemi che stanno causando danni, secondo quanto lamentato dalle attività, che chiedono anche l’azzeramento dei tributi locali, per contrastare il calo di introiti (tanto più che è già stato “perso” il periodo del Natale e lo stesso succederà per la Pasqua). Ecco la loro lettera aperta, con i vari argomenti lamentati.
“Siamo i commercianti dei negozi situati nel concentrico di Roata Rossi, in via Antica di Busca, e intendiamo portare a conoscenza la situazione di grave disagio causata alle nostre attività per effetto dei lavori di rifacimento di strada e piazza limitrofe alle sedi dei nostri esercizi specificando che:
– i lavori sono iniziati l’11 novembre 2024 e hanno interessato le due vie di accesso ai negozi (via Antica di Busca e via Don G. Basso);
– inizialmente l’impresa ha chiuso il tratto di via Antica di Busca senza interferire sullo stop da via Don G. Basso. La settimana successiva, purtroppo, è stato sbarrato l’arrivo da via Don G. Basso e da quel momento chi deve recarsi verso le nostre attività è costretto a svoltare in via Parco Robinson, fare tutto il giro svoltando all’altezza del Circolo Acli, percorrere via Parco Robinson e poi tornare indietro arrivando da via Antica di Busca;
– più volte sono state interrotte le utenze, quali acqua e rete Internet, creando ulteriori difficoltà nello svolgimento del nostro lavoro con pesanti ricadute negative sugli introiti;
– ci si è attivati con comunicazioni sui social e cartelli, ma la gente, specie al mattino, è di corsa, e non ha tempo di allungare il percorso, pertanto si rivolge ad altri esercizi commerciali. Dai cartelli indicatori, che sono stati posti sia in via Don G. Basso sia a entrambe le estremità di via Antica di Busca, non si capisce bene la situazione, anzi molti clienti affermano che, da quanto scritto, avevano dedotto che l’accesso ai negozi fosse inibito. Inoltre, tutti i giorni gli accessi pedonali subiscono dei cambiamenti e diventa difficile di giorno in giorno capire dove si possa passare per poter raggiungere i negozi, la chiesa e le fermate dell’autobus. Spesso i clienti tornano indietro e rinunciano a raggiungerci;
– allo stato attuale lavorare così è davvero difficile: si pensi che ci è stato detto che i giorni che si romperanno i marciapiedi saremo costretti a chiudere per poter procedere nei lavori, il che ci pare assurdo;
– prima di iniziare i lavori ci era stato detto che, anche con il consenso del comitato di quartiere, si era deciso di chiudere Via Antica di Busca in entrambi i sensi di marcia per accorciare i tempi, anziché lasciare un senso unico alternato e prolungare i lavori. Ad oggi é palese che non è servito a velocizzare nulla.
Alla luce di quanto esposto con la presente si chiede a chi di dovere di concedere, a titolo di risarcimento per i danni subiti, una riduzione proporzionale, per esempio commisurata alla durata del cantiere, per le tasse – quali Imu, Tari, passo carraio, suolo pubblico – che permetta di sanare, almeno in parte, i mancati incassi del periodo, considerando che la durata del cantiere ha interessato i due periodi principali di lavoro, ossia Natale e Pasqua.
Confidiamo in un favorevole accoglimento della presente dalle autorità competenti”.