Sono 23 i Comuni, di 5 bacini territoriali, che intendono approvare l’accordo di rete che sancisce la collaborazione nella gestione associata del progetto SAI Cuneo (Sistema Accoglienza e Integrazione) per il biennio 2025/2026, andando così a definire ruoli, compiti e obiettivi di ciascun ente. L’accordo è stato illustrato ieri sera nel corso di un incontro tra i rappresentanti di Comuni e Consorzi coinvolti: a questo punto, una volta che tutti avranno deliberato approvando il testo condiviso, si procederà con la firma del documento.
Il progetto SAI offre protezione, accoglienza e accesso ai diritti alle persone migranti, oltre a lavorare per garantire loro opportunità e servizi per facilitare l’inclusione sociale. Le persone accolte sono protagoniste attive del loro percorso di accoglienza e possono usufruire di servizi differenti erogati sulla base dei bisogni. Si va dall’accoglienza materiale (casa, cibo, vestiti), alla tutela psico-sociosanitaria, dall’accompagnamento legale alla formazione e riqualificazione professionale e avviamento al lavoro, dai corsi per l’apprendimento della lingua italiana all’iscrizione anagrafica e al servizio sanitario, fino alla mediazione linguistica e interculturale. Il SAI ha infatti come obiettivo principale la (ri)conquista dell’autonomia individuale dei soggetti accolti, intesa come una loro progressiva riduzione del bisogno di ricevere assistenza e un aumento del loro livello di integrazione sociale nelle comunità.
Al SAI possono accedere coloro che hanno ottenuto il riconoscimento di una forma di protezione internazionale da parte dello Stato italiano ed i richiedenti asilo vulnerabili, come i minori stranieri non accompagnati e i rifugiati ucraini in fuga dalla guerra.
Il Comune di Cuneo è capofila del progetto, che coinvolge in qualità di partner una rete di altri 22 Comuni (Alba, Bene Vagienna, Bernezzo, Borgo San Dalmazzo, Bra, Caraglio, Cartignano, Castelletto Stura, Cavallermaggiore, Costigliole Saluzzo, Demonte, Dronero, Gaiola, Genola, Moiola, Montanera, Roccasparvera, Saluzzo, Savigliano, Verzuolo, Vignolo e Villafalletto) e 4 gestori dei servizi Socio-assistenziali (Consorzio Socio-assistenziale del Cuneese, Consorzio Monviso Solidale, Servizi Socio-assistenziale ambito di Bra e Consorzio socio-assistenziale Alba Langhe e Roero).
In totale sono 358 i posti complessivi gestiti dal progetto, distribuiti su 88 strutture di accoglienza, principalmente destinati a uomini singoli (167) e famiglie (117), ma anche per nuclei monoparentali (44) e donne singole (30).
“L’importanza della rete nella gestione di un progetto così articolato e complesso è decisiva perché consente una tipologia di accoglienza estremamente diffusa sul territorio e quindi più favorevole all’integrazione – sottolinea il Comune in una nota – Parallelamente avere un progetto unico articolato nei vari territori consente di avere i servizi e le attività declinate e gestite localmente, nell’ambito però di una cornice progettuale unica. Inoltre, il progetto pone grande attenzione a costruire reti e collaborazioni sui territori e farsi promotore di una visione culturale sui temi della migrazione; di qui la scelta di investire risorse e competenze nell’organizzazione di eventi di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione e materiale di informazione e comunicazione”.
Il Comune di Cuneo, sempre in qualità di capofila, ha recentemente presentato una domanda di finanziamento per ulteriori 49 posti nell’ambito dell’emergenza Ucraina, per riassorbire tra le accoglienze ordinarie del SAI i posti originariamente garantiti dall’accoglienza straordinaria della Protezione Civile, che verrà dismessa entro la fine di giugno 2025. Proprio nell’ambito di tale richiesta l’Amministrazione ha raccolto, oltre alla disponibilità di alcuni soggetti già coinvolti nel progetto, anche quella di ulteriori tre nuovi Comuni: Busca, Cherasco e Venasca.
“Ogni rinnovo (siamo ormai al quarto) è prezioso – sottolinea la sindaca, Patrizia Manassero – perché ci consente di fare il punto su quanto già fatto e intervenire dove necessario per migliorare il progetto in base alle esigenze delle persone accolte e dei comuni aderenti, che ringrazio insieme alla rete delle realtà facenti parte del SAI: andiamo avanti insieme in questo importante percorso di accoglienza e integrazione nelle nostre comunità”.