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Sabato 19 aprile 2025

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Lesioni, violenza e furto all’ex convivente: l’uomo è ricercato

Pende un mandato d'arresto europeo per un cittadino romeno già processato nel 2015 e accusato per altri episodi nei confronti della donna nel 2018

Monregalese

La Guida - Lesioni, violenza e furto all’ex convivente: l’uomo è ricercato

È ancora in fuga dalle forze dell’ordine che lo cercano con un mandato di arresto europeo dopo che nel maggio 2018 aveva violentemente picchiato e abusato della ex compagna da cui era separato da alcuni anni in seguito alla denuncia per maltrattamenti in famiglia. Nel piccolo Comune del monregalese, a poche centinaia di metri l’uno dall’altra vivevano l’imputato con i genitori, l’ex compagna con le figlie piccole e la madre di lei, da cui la vittima più volte si era rifugiata in cerca di aiuto dopo le aggressioni dell’uomo che continuava a pretendere il completo controllo sulla vita della sua ex convivente. L’uomo era stato già denunciato e processato nel 2015 per maltrattamenti e da allora i due vivevano separati. Al tribunale di Cuneo è iniziato il processo a P. A. S., cittadino romeno accusato di lesioni, violenza sessuale, furto, violazione di domicilio e violenza privata ai danni della ex convivente per i fatti che si verificarono nel maggio 2018. La sera dell’11 maggio i militari di pattuglia sulla provinciale 143 avevano notato un’auto che faceva avanti e indietro nel tratto di strada compreso fra Battifollo e Scagnello. Quando l’auto si fermò i militari videro la donna, la 32enne anche lei di origine romena, visibilmente agitata che riferì di una lite nel corso della quale l’ex le aveva distrutto il cellulare dopo aver provato a costringerla a sbloccarlo per controllare chiamate e messaggi. I militari lo cercarono a casa ma l’uomo non c’era e raccolsero la prima denuncia della donna cui seguì quella del 24 maggio quando, in seguito a una segnalazione della centrale operativa, i militari raggiunsero la donna davanti alla casa della madre. “Sanguinava dal labbro, aveva segni sul collo”, ha riferito in aula uno dei Carabinieri, che si recò col collega nell’appartamento della donna messo a soqquadro. “C’erano panni e asciugamani sporchi di sangue per terra, disordine dappertutto. Segni di effrazione, vetri di finestre rotti. Demmo l’ordine di cercare la Ford Focus su cui P. A. S. si era allontanato”. Mentre erano in corso le ricerche dell’uomo, la donna venne ricoverata all’ospedale di Mondovì per le gravi ferite riportate in seguito all’aggressione, dove la prognosi di guarigione per lei fu di 25 giorni. Nel giro di poche ore venne emessa la misura cautelare per l’uomo la cui auto era stata segnalata verso le 6 di mattina a Mondovì. “Pochi giorni dopo la sua auto fu segnalata a Trieste – ha riferito il luogotenente in servizio al comando di Mondovì -, capimmo che era diretto in Romania. Un anno dopo venne identificato in Germania, fermato in seguito a una rissa in un bar ma riuscì a scappare dalla centrale di Polizia. Poche settimane dopo era di nuovo in provincia di Cuneo dove ebbe un incidente sulla fondovalle Tanaro. Fu soccorso e trasportato in ospedale a Mondovì ma si allontanò appena seppe dell’arrivo dei Carabinieri. Da allora ha fatto perdere le sue tracce”. A suo carico anche l’accusa di diffamazione; dopo essersi introdotto in casa della donna e averla picchiata, l’uomo le aveva rubato il telefono da cui mandò messaggi diffamatori ai colleghi del corso per operatori sociosanitari che la donna stava seguendo.

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