“La passione per il lavoro ben fatto” è la caratteristica distintiva dell’attività intrapresa da Giambattista Bodoni in Saluzzo come tipografo nella seconda metà del Settecento a Saluzzo. Era, per così dire, figlio d’arte essendo nato in una famiglia di stampatori, attività che già i suoi avi nel secolo precedente svolgevano. Giambattista la porta avanti con i fratelli e prosegue attraverso i suoi eredi fino al 1926. La monografia ricostruisce con ampiezza il lavoro del tipografo prima a Saluzzo poi a Roma presso la corte papale e a Parma. La sua attività si sviluppò sia nel disegnare i caratteri tipografici sia nella loro fusione sia infine nella stampa di libri, di manuali ad uso degli stampatori e di cataloghi relativi agli stessi caratteri. Sono libri che ebbero un ruolo di primo piano nella storia della stampa europea, come testimonia l’interesse di alcuni suoi illustri corrispondenti.
Un curioso aneddoto chiama in causa Stendhal che nel suo “Viaggio in Italia” riporta l’incontro con Bodoni “celebre tipografo” rimanendo piacevolmente colpito da “questo piemontese non vanesio, ma veramente appassionato per la propria arte”. Invitato a esprimere un giudizio su alcune edizioni francesi, lo scrittore francese se la cavò con un “egualmente belle” suscitando la meraviglia del tipografo che gli fece notare come il nome di un autore, Boileau Despréaux, fosse scritto in una sola linea di maiuscole concludendo: “ci ho messo sei mesi, signore, prima di poter trovare quel carattere!”.
Non si tratta di cura maniacale, bensì di passione per i dettagli, per la precisione che è responsabilità nel curare le edizioni consapevole che “la stampa di un buon libro tanto più giova quanto più essa da più gente e più speditamente il fa leggere: poiché col moltiplicarsene le letture si moltiplica insieme il piacere e il vantaggio che debbono esse recare agli animi”.
Giambattista Bodoni da Saluzzo all’Europa
Giancarla Bertero
Fusta
25 euro
