Una delegazione di politici di Radicali italiani e Azione ha visitato ieri, sabato 8 marzo, il carcere di Saluzzo: le criticità riscontrate sono state l’assenza di un Comandante specifico che abbia la competenza per la casa di reclusione saluzzese, il surplus di lavoro spesso assegnato agli agenti di polizia penitenziaria e i difetti della struttura del padiglione vecchio.
Nello specifico, i membri della delegazione hanno sottolineato come “si verifica una carenza dell’85% sui sovrintendenti e del 60% per la figura degli ispettori” e che quindi “debbono essere coperti i ruoli di polizia penitenziaria”.
Ci sono anche lavandini e docce senza acqua calda, specie nel padiglione vecchio.
Ci sono però aspetti positivi, rispetto allo standard delle altre case di reclusione in giro per il Piemonte e dell’Italia. Daniela Ruffino, deputata di Azione ha detto che “è molto positivo invece che sia presente il progetto “Spem” di supporto psicologico agli agenti della Polizia Penitenziaria, anche se ha raccolto poche adesioni non avendo accesso anonimo. Bene anche la copertura della pianta organica dei 7 educatori. Altro aspetto importante è la capienza del carcere, con 352 detenuti su una capienza massima di 400. Molti i laboratori, su 352 detenuti infatti oltre 100 sono occupati”.
I numeri dell’affollamento sono confermati dai dati del Ministero della Giustizia.