In questi giorni la processionaria è nel pieno del suo ciclo biologico e la sia può incontrare lungo i sentieri alla ricerca di punti in cui interrarsi a qualche centimetro di profondità del suolo, dove i bruchi completano la loro metamorfosi, trasformandosi in crisalidi e poi in farfalle.
L’Ente Parco Alpi Marittime pubblica sul proprio sito consigli e precauzioni utili agli escursionisti che percorrono le zone in cui è possibile imbattersi nelle “processioni” dei bruchi. “Le infestazioni di processionaria in questi ultimi anni hanno avuto una recrudescenza, favorita dai cambiamenti climatici: gli inverni miti permettono una maggior sopravvivenza delle larve (bruchi), con un incremento quindi delle popolazioni che possono svilupparsi anche a quote più elevate che in passato – spiega l’Ente Parco – La processionaria oltre ad infestare le superfici forestali, in particolare di pino, può causare diversi tipi di problemi ad escursionisti e anche ai loro animali da compagnia condotti in gita”.
L’Ente segnala il pericolo e offre alcuni suggerimenti per ridurre il rischio di incorrere in allergie, irritazioni cutanee e problemi respiratori durante una camminata nelle zone infestate.
“La processionaria è una farfalla (Traumatocampa pityocampa) ma è il bruco a causare problemi a persone ed animali. La larva del lepidottero infestante è già in attività o sta per farlo. È in uscita dai nidi (grandi sfere filamentose bianche sui rami delle piante che sembrano batuffoli di cotone) e percorrendo in fila indiana sentieri e pendii delle zone boscate, in particolare dal pino. L’insetto che allo stadio larvale si ciba delle foglie è chiaramente dannoso per le piante e potenzialmente pericoloso per l’uomo e per gli animali. Con un minimo di precauzioni e protezioni si possono attraversare le zone infestate senza incorrere in alcun problema”.
Le larve a maturità raggiungono i 30-40 millimetri e hanno il capo nero con leggera peluria gialla. “Il corpo è grigio dorsalmente e giallo-bruno ventralmente. Sul dorso, le larve, hanno tubercoli con peli arancio e tra questi altri, più corti, color rosso-fulvo. Questi ultimi sono molto urticanti e, liberati nell’ambiente o per contatto diretto, provocano irritazioni cutanee, alle mucose, alle vie respiratorie di uomini e animali“.
In caso di presenza di processionaria del pino è necessario:
• Evitare di sostare sotto i pini o altre conifere.
• Non avvicinarsi alle piante che presentano nidi di processionarie e alle larve in processione.
• Non toccare a mani nude nidi, larve e la corteccia di alberi infestati.
• Non fare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti (ad esempio: rastrellare foglie o sfalciare l’erba senza protezioni).
• Proteggersi con cura se si intendono asportare i nidi.
• In caso di contatto lavarsi subito con acqua e sapone (compresa la testa) e lavare gli indumenti indossati a temperatura elevata (almeno 60°) evitando di maneggiare i vestiti a mani nude.
• In caso di irritazioni rivolgersi immediatamente al medico.
• Tenere i cani al guinzaglio corto e e controllare attentamente il percorso evitando contatti con l’infestante. Il domestico leso sul muso dalle larve diventa nervoso, deglutisce ripetutamente, cerca di toccarsi la bocca con le zampe e può presentare ipersalivazione, edema linguale e facciale, problemi respiratori, vomito se la larva viene ingerita e reazioni infiammatorie sulla pelle, le mucose e sulla lingua. In tal caso è necessario contattare prima possibile un veterinario.