Un pollo abbandonato sull’uscio, una sottoveste svolazzante su un corpo scheletrico, soprattutto la scomparsa inspiegabile della contessa Attilia, dal misterioso comportamento. Sono i tasselli da cui muove questo romanzo singolare nella sua costruzione per piccoli quadri che si incastrano ognuno collegato a un personaggio. Difficile identificare un personaggio principale. Potrebbe essere la stessa Attilia che però a un certo punto scompare non prima di aver lasciato Emma a custodire la propria villa, senza per altro fornirle ulteriori indicazioni circa il suo viaggio. Potrebbe essere la stessa Emma col suo fardello familiare da sopportare e la nuova situazione in cui si trova precipitata senza volerlo. Poi Manfredo, il nipote di Attilia “di fascino stravagante, lievemente maledetto”, che si materializza in cerca della zia per spillarle un po’ di soldi e riassestare le sue precarie condizioni finanziarie. Intorno a loro si materializzano le comari di paese sempre attente a chi va e viene, che conoscono tutto e per questo sono impazienti di sapere.
La struttura del romanzo appare a prima vista frammentata, sempre in procinto di riprendere il discorso da dove l’aveva lasciato qualche pagina prima. Eppure è un procedere che riesce a spiazzare passando dalla storia di paese al racconto di indagini per giocare infine le sue carte più drammatiche e umane nelle pagine conclusive quando verità custodite nel passato di Attilia vengono a galla. È il mistero di una vita che ha lasciato il suo segno nella donna la quale, ormai anziana, sente di dover fare i conti con quegli avvenimenti lontani.
Resti tra noi
di Luisa Gossa
Editrice Nerosubianco
euro 16