“Robaldo volta le spalle a chi lo ha sostenuto e si consegna alla destra”. Così riassumono i quattro consiglieri de La Nostra Provincia quello che è successo ieri nel consiglio provinciale.
Robaldo ha tentato l’operazione Grosse Koalition, mettendo insieme due mozioni perché fare sintesi significava veder votare tutti da Fratelli d’Italia al Pd un sola mozione di indirizzo del governo provinciale. Il centrosinistra che due anni fa ha portato insieme ad Azione e la lista Patto Civico, Robaldo alla guida della Provincia contro il candidato del centrodestra Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco, di Forza Italia e candidato di Cirio, si sente tradito dal presidente Robaldo che oggi, in virtù dell’asse regionale, non vuole rompere con il centrodestra. Non solo ma ha fatto capire che il suo vice sarà proprio della lista di centrodestra che ha ottenuto più consensi nelle ultime elezioni di settembre “Ripartiamo dalla Granda” Massimo Antoniotti.
A distanza di quasi sei mesi dalle elezioni di metà mandato si doveva approvare documento programmatico e consegna delle deleghe e del vice presidente ma tutto è saltato.
“Dopo mesi di incontri, discussioni e tentativi di mediazione andati a vuoto, – scrivono i consiglieri del centrosinistra Davide Sannazzaro, Alberto Gatto, Loris Emanuel e Stefani D’Ulisse – la realtà è ormai evidente: il presidente Luca Robaldo ha fatto la sua scelta politica, voltando le spalle a chi lo ha sostenuto per allearsi con le forze di centrodestra. La sua decisione di piegarsi agli equilibri di centrodestra, tradendo l’impegno preso con il centrosinistra che lo ha portato alla guida della Provincia, certifica il ribaltamento degli equilibri con cui è stato eletto e rappresenta un vero e proprio strappo politico. L’assetto su cui si era basata l’Amministrazione provinciale negli ultimi anni, fondato su un’ampia convergenza, viene sacrificato in nome di un nuovo schema di potere, mortificando la coerenza e il rispetto degli accordi. Dopo mesi di ambiguità, è chiaro che il presidente ha scelto di scaricare chi lo ha portato alla guida dell’ente per cercare accordi con chi gli era apertamente ostile”.
Provincia come Regione dunque con il centrosnistra che con un colpo di reni cerca uno strappo politico di chiarezza che non significa disimpegno nella governance provinciale.
“Di fronte a questa situazione, – continua La Nostra Provincia – il nostro gruppo non può restare in silenzio: continueremo a lavorare nell’interesse dell’ente e del territorio, ma non possiamo più riconoscerci in un presidente che ha rinnegato il percorso per cui era stato eletto. D’altronde è emerso anche ieri che abbiamo un concetto di collaborazione diverso e incompatibile: abbiamo dato la disponibilità a elaborare linee programmatiche comuni, come richiesto da Robaldo, ma dopo qualche minuto abbiamo appreso dai giornali del documento elaborato in solitudine da Patto Civico”.
Non la pensa così Patto Civico con i quattro consiglieri Pietro Danna, Silvano Dovetta, Ivana Casale e Vincenzo Pellegrino, che parlano di “una sorta di “vendetta” nei confronti del presidente Robaldo pur dopo 2 anni di azione di governo comune e positiva, e ciò a danno dell’Ente Provincia… Abbiamo proposto ai colleghi un documento di poche pagine, crediamo estremamente concreto – spiegano I Consiglieri Provinciali Pietro Danna, Silvano Dovetta, Ivana Casale e Vincenzo Pellegrino – e contenente, per punti, un metodo di lavoro pragmatico. Abbiamo affermato che avremmo votato, in segno di condivisione, anche il documento dei colleghi di La Nostra Provincia perché in tutto simile al nostro ma non ci è stata data questa possibilità”.
“Insomma ci hanno chiesto collaborazione, – conclude La Nostra Provincia – ma intendevano che dovevamo solo aderire ed adeguarci ai loro programmi. Ma poi si è mai vista un’istituzione che proceda in modo cerchiobottista con più linee programmatiche inconciliabili tra loro? Per questo motivo abbiamo ritirato la nostra proposta di ordine del giorno e continueremo a lavorare con serietà per il territorio, la comunità provinciale e la funzionalità dell’ente, mantenendo la schiena dritta e la credibilità politica che lui ha scelto di calpestare”.
Un voto che avrà strascichi anche nel Comune capoluogo dove i centristi di Robaldo e Costa “Centro per Cuneo” governano con Pd e liste civiche? Dove i due consiglieri provinciali cuneesi Vincenzo Pellegrino e Stefania D’Ulisse saranno contrapposti in Provincia e nella stessa maggioranza in Comune?Patto Civico