È spaccatura in Provincia e salta la Grosse Koalition a cui il presidente Luca Robaldo stava lavorando da tempo. La notizia non è ancora ufficiale ma il consiglio provinciale in corso dalle 17 sembra stia giungendo a questo epilogo in un lungo dibattito. Difficile la ricomposizione all’ultimo.
Il centrosinistra non ci sta e ha ritirato la propria mozione che nonostante la limatura da equilibrista del centrista Robaldo non ha trovato sintesi in un possibile unico documento programmatico. Quello del Patto Civico di Robaldo e Costa è stato appoggiato e votato dal centrodestra ma La Nostra Provincia è rimasta fuori.
Lo aveva preannunciato nei giorni scorsi La Nuova Provincia con un comunicato che diceva che aveva lavorato con spirito costruttivo ma anche mettendo le mani avanti: “Ci pare comunque di aver offerto l’ennesima prova di buona volontà, ma se, come sembra, il presidente Robaldo vorrà portare la governance provinciale nel perimetro della compagine dei partiti di destra che governa anche la Regione, non riconoscendo il giusto ruolo a chi lo ha sostenuto al momento della sua elezione, non potremo che prenderne atto”. Oggi nel dibattito l’accusa a Robaldo è quella di aver svoltato a destra, di aver costituito una lista con due assessori in Regione con il centrodestra di Cirio e di aver dunque mandato all’aria il “modello Cuneo” di coalizione allargata. Accusa rimandata al mittente dallo stesso Robaldo che ora si trova a dover riformulare le deleghe, mentre sembra certo intanto che Massimo Antoniotti verrà nominato vice presidente della Provincia. Consigliere del Comune di Borgomale, consigliere provinciale dal 2018, di Forza Italia nella lista più votata “Ripartiamo dalla Granda”, già vice presidente con Federico Borgna. Per il centrosinistra un’altra prova dello spostamento a destra della Provincia, per Robaldo solo la scelta di un consigliere della lista più votata e con più esperienza.