L’amministrazione comunale di Dronero non si esprime sulla proposta del presidente provinciale Acli Elio Lingua di creare un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati a fare in modo che la Casa della Divina Provvidenza non chiuda.
La notizia della chiusura della Casa è stata data dalla Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli alle familiari delle 23 ‘Perle’ e alle 14 dipendenti che lavorano nell’Istituto.
Abbiamo chiesto al sindaco Mauro Astesano e all’assessore Carlo Giordano cosa pensano del tavolo e se hanno qualcosa da riferire sulle azioni da loro promosse in questi giorni per le ‘Perle’, ma entrambi non rispondono.
Elio Lingua spiega: “La proposta di istituire un tavolo di confronto aperto a tutti i soggetti che hanno a cuore che la Casa della Divina Provvidenza non chiuda i battenti sta riscuotendo interesse e la porteremo avanti. Chi intende partecipare, ci contatti”.
Numerose le adesioni convinte già pervenute. Tra queste, ci sono quelle dei sindacalisti Giuseppe Van Cleeff della Cisl e Luca De Conti della Cgil, del geometra Paolo Laguzzi, volontario storico della Casa e del medico Piergiuseppe Zagnoni, presidente delle ‘Opere Pie Droneresi’. Zagnoni va oltre: “La Casa non deve chiudere, per le ‘Perle’ e per la storia di Dronero sarebbe un vero disastro! Qualcosa dobbiamo restituire per tutto il bene che abbiamo ricevuto in oltre un secolo. Le ‘Opere Pie’ sono disponibili ad intervenire concretamente per il salvataggio dell’Istituto”.
In ballo, c’è il futuro delle 23 donne con disabilità e delle 14 lavoratrici dipendenti.

Elio Lingua

Mauro Astesano

Piergiuseppe Zagnoni