La Guardia di Finanza ha effettuato un sopralluogo negli uffici comunali di Cuneo la scorsa settimana, visionando dossier e pratiche in particolari relative a un appalto. Le motivazioni non sono state rese note, e anche da parte del Comune la sindaca Patrizia Manassero ha spiegato che “per ragioni imposte dal segreto istruttorio non ci è consentito, nostro malgrado, fornire alcuna informazione al riguardo”. Sotto la lente della Corte dei Conti, già chiamata in causa per la vicenda della Tettoia Vinaj, sarebbe finito, in seguito a una segnalazione, l’appalto per lo sgombero neve e manutenzione strade da quasi 8 milioni di euro affidato dal Comune al consorzio Cuneo Strade (di cui fanno parte cinque aziende cuneesi) per i prossimi cinque anni con possibilità di proroga. Il consorzio, che già aveva in appalto il servizio negli anni scorsi, era stato l’unico partecipante alla procedura dopo un periodo di proroghe. La vicenda era già stata discussa in consiglio comunale e nel corso di una successiva seduta della commissione comunale su richiesta dei consiglieri di minoranza Giancarlo Boselli e Paolo Armellini, che contestavano l’assenza di una delibera di giunta in merito e di un confronto in commissione prima dell’appalto.
Della questione, e di quella relativa alla lettera anonima inviata nei giorni scorsi a consiglieri e alla Procura delle Repubblica, i gruppi di minoranza Cuneo Mia e Cuneo per i Beni Comuni hanno presentato richiesta di spiegazioni in vista della prossima riunione dei capigruppo.
Nei giorni scorsi è stata infatti inviata a diversi consiglieri comunali e anche alla Procura della Repubblica una lettera anonima, riferita alle vicenda della Tettoia Vinaj e dell’ex infermeria Cantore, su argomenti già trattati in diverse occasioni in consiglio comunale con dibattiti molto accesi tra maggioranza e opposizione. Su questa vicenda, la sindaca ha invece replicato: “Quello che profondamente dispiace è invece il ricorso all’uso della lettera anonima, segno di codardia. Lavoriamo sereni per gli obiettivi che abbiamo e che sempre, volentieri, spieghiamo a chi ce ne chiede conto, mettendoci la faccia”.
