Incontrare i ragazzi nelle scuole per sensibilizzare su un rischio che sembra lontano nel tempo e nello spazio, e invece può concretizzarsi nella quotidianità: il ritrovamento di materiali inesplosi, residuati bellici e altri esplosivi, con gli effetti potenzialmente anche letali. A questo mira il progetto pilota lanciato dalla Prefettura di Cuneo in collaborazione con l’associazione Vittime civili di guerra, il 32° reggimento Genio Guastatori della Brigata Alpina Taurinense, il corpo militare volontario della Croce Rossa (che interviene in sminamenti e operazioni simili, a supporto dei militari professionisti) e l’Ufficio scolastico provinciale. L’iniziativa è stata presentata oggi (martedì 4 marzo) dal Prefetto Mariano Savastano, gli incontri iniziano domani (mercoledì 5 marzo) e in questi due mesi toccheranno otto scuole, per un totale di oltre 400 ragazzi (tra cui a Cuneo istituto comprensivo Soleri, liceo De Amicis, Bonelli e Itis; a Mondovì l’agrario, l’alberghiero a Dronero e a Barge).
“Siamo fortemente impegnati sui temi della sicurezza, della protezione civile, della prevenzione – ha ricordato il Prefetto Savastano – e anche questo nuovo progetto rappresenta un’occasione forte per parlare di prevenzione, dei rischi concreti che ogni territorio può presentare, per coinvolgere la popolazione e fare in modo che ogni cittadino conosca le situazioni di pericolo: troppo spesso vediamo esiti drammatici causati da comportamenti scorretti. Qui parleremo alle nuove generazioni di ordigni e materiali esplodenti, ma non vanno dimenticati casi diversi, dal meteo avverso all’equipaggiamento non adatto alla montagna ad esempio. Questa iniziativa aggiunge un tassello al progetto più vasto di creare una cultura diffusa della sicurezza”.
“Questa opera di prevenzione nelle scuole è fondamentale, è importantissima affinché i ragazzi si rendano conto di quanto può essere pericoloso se si affronta un imprevisto come il reperimento di un residuato bellico, che può avere conseguenze anche letali. Serve che il messaggio arrivi forte e chiaro nelle scuole”, ha aggiunto Dario Del Monte (del corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana).
Ritrovamenti frequenti, più di quanto si possa pensare: nell’arco del 2024, il Genio Guastatori (che da Fossano interviene per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) ha effettuato 361 bonifiche di ordigni inesplosi e ritrovati, quindi uno al giorno. Comprese le due bombe ritrovate nella zona del Parco fluviale e portate in Questura da un cittadino, e fatte esplodere in corso Kennedy il 31 luglio scorso.
Episodi che possono causare danni forti, anche se si tratta di bombe di 80 anni fa: lo conferma con la sua testimonianza Nicolas Marzolino, che da anni mette la sua esperienza al servizio delle scuole. Nominato Cavaliere su iniziativa diretta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è attivo nell’associazione e racconta ai ragazzi quanto è importante stare attenti. A lui è successo dodici anni fa, nella sua val di Susa: aveva poco più di 15 anni, con due amici (di cui uno è Lorenzo Bernard, medaglia di bronzo paralimpica a Parigi 2024) stava dissodando un campo di patate quando ha trovato un oggetto, all’apparenza un lumino da cimitero o una lattina, che poi è scoppiato portandogli via la mano destra e la vista.
“Su questo tema in Italia manca l’informazione, eppure i numeri sono impressionanti: dal 2020 al 2023 nel nostro Paese sono stati bonificati 120.000 ordigni su terraferma e 190.000 in mare, e siamo a 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. L’ultimo caso mortale è avvenuto il 28 dicembre scorso, e non dimentichiamo che oggi sono 100.000 le vittime civili di guerra in Italia. Sembra ‘una cosa vecchia’ e invece non lo è. Noi mostriamo ordigni nelle scuole per far vedere che sembrano oggetti di uso comune e ricordiamo ai ragazzi che non devono toccarli e tantomeno fare gli artificieri, ma chiamare le forze dell’ordine (magari anche inviando una posizione via whatsapp) e fare in modo che tutto sia messo in sicurezza. Come associazione seguiamo tanti progetti, anche per aiuti umanitari all’estero, e alla base di tutto c’è un messaggio di sicurezza, che comunque vuole avere anche un risvolto etico: oggi contiamo almeno 31 conflitti attivi, in un mondo che si sta riarmando, e quindi è più che mai importante parlare di pace, a partire dai ragazzi per arrivare a tutti”.