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Martedì 4 marzo 2025

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L’Acda e le sorgenti delle Grotte del Bandito: “Lavoriamo a fondo per trovare una soluzione, ma non è facile”

Dopo i problemi di torbidità in seguito ad eventi atmosferici intensi, l'Acda prosegue le ricerche per mettere in sicurezza le sorgenti: "Abbiamo messo in campo tutte le professionalità, attualmente il sistema è ancora fragile”

Cuneo

La Guida - L’Acda e le sorgenti delle Grotte del Bandito: “Lavoriamo a fondo per trovare una soluzione, ma non è facile”

Oltre ai lavori in corso finanziati con il Pnrr (https://laguida.it/2025/03/04/sostituzione-di-10-000-contatori-dellacqua-e-riduzione-delle-perdite-del-30/), l’Acda prosegue la sua attività di controllo della qualità dell’acqua, dall’inquinamento da Pfas ai problemi di torbidità registrati alle sorgenti delle grotte del Bandito che nei mesi scorsi hanno causato diversi problemi e disagi (nella foto un’immagine del sopralluogo effettuato a novembre da Acda con la Commissione comunale).

“Dopo l’8 agosto 2024, quando si è registrato per la prima volta il problema di torbidità delle sorgenti, stiamo lavorando e cercando di analizzare sempre più a fondo quello che è successo per trovare una soluzione, ma non è facile – ha spiegato il direttore appalti e lavori dell’Acda, Fabio Monaco, lunedì sera alla commissione consiliare competente – Abbiamo messo in campo tutte le professionalità in Acda e ci siamo fatti affiancare dai massimi esperti del dipartimento di idraulica del Politecnico di Torino. Stiamo continuano a fare dei monitoraggi sul ramo principale e il secondario del torrente Gesso, interessando il vallone di Roaschia. Stiamo revisionando il progetto che avevamo redatto e ci siamo indirizzati a cambiare tecnologia e andiamo verso la microfiltrazione e su questo sono iniziate interlocuzioni con il Ministero per revisionare un progetto già presentato prima di quell’8 agosto. Continueremo con le nostre indagini idrauliche e geologiche e stiamo cercando di arrivare un risultato ma non abbiamo ancora risolto i problemi e attualmente il sistema è un sistema fragile”.

Sull’inquinamento da Pfas, ovvero da inquinanti esterni, invece, Ponta ha sottolineato che “c’è molta attenzione su questo tema. Abbiamo un gruppo di lavoro con Arpa, Asl, Regione e tutti gli operatori a livello regionale. Abbiamo intensificato le misure concordate con Arpa su tutte le nostre fonti. Il progetto è di avere una misura entro il 2025 su tutte le sorgenti nell’arco alpino (da Ormea a Ostana ci sono 1.250 sorgenti). Al momento quelle dell’area Cuneo hanno dato esito negativo, cioè sono al di sotto del livello di rilevabilità”.

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