Alla fin fine tutto è andato secondo pronostico. Nella giornata di lunedì il sindaco di Crissolo Fabrizio Re e l’amministratore delegato della Sipre Gabriele Genre (storico gestore degli impianti di risalita della stazione sciistica) si sono incontrati. Solo loro. Lontano da occhi e soprattutto orecchie indiscrete.
È stato un incontro interlocutorio, come ci si attendeva, con la comune volontà di addivenire ad una soluzione capace, se non proprio di accontentare, quanto meno di non scontentare più di tanto le parti. I problemi da risolvere sono tanti e spinosi.
Con l’incognita di un ricorso al Consiglio di Stato avanzato dalla Sipre avverso alla delibera del 14 marzo 2019 con la quale l’unanimità del Consiglio comunale aveva dichiarato decaduta la Convenzione fra Comune e Sipre approvata il 5 giugno di due anni prima che stabiliva le regole del “gioco” per i 50 anni a venire, subordinandole “alla conclusione del procedimento di legittimazione dell’occupazione senza titolo di terre del demanio civico da parte della stessa Società”. In altre parole, aveva detto il sindaco, “il documento sottoscritto avrà validità solo dopo la presentazione dell’istanza di conciliazione degli usi civici”. Cosa mai avvenuta.
Eppure quel 5 giugno era stata una serata fatta di sorrisi larghi così, di strette di mano e di reciproca soddisfazione. “Non un punto d’arrivo, ma di partenza” era stato detto quella sera. L’unico neo, ci era parso di capire, era la differenza di vedute sulle seggiovia: raddoppiarla come voleva il Comune o allungarla come preferiva la Sipre.
La nuova convenzione prevedeva addirittura l’istituzione di una commissione, composta da un componente nominato dal Consiglio comunale, uno dalla Sipre, uno dai maestri di sci e due dalle attività commerciali e ricettive del paese ed ancor più il riposizionamento degli skilift sul versante di Pian della Regina.
Se oggi questo sia carta straccia, oppure un documento nel pieno della sua validità – questione non da poco, capace di spostare centinaia di migliaia di euro da una parte oppure dall’altra – lo dirà nei mesi a venire il Consiglio di Stato.
E sullo sfondo rimangono gli usi civici mai pagati e che, in assenza di soluzione potrebbero portare il Comune a reintegrare i terreni demaniali fra le sue proprietà. Non c’è molto tempo.
Ma la volontà, a parole, sembra non mancare. Mentre i legali delle parti sono al lavoro, lunedì scorso Re e Genre si sono salutati con una stretta di mano, un sorriso e l’impegno a tornare ad incontrarsi.