Nel mondo della statistica e dei sondaggi non regna di sicuro la certezza. È quanto ammette con chiarezza fin dalle prime pagine del saggio Lorenzo Pregliasco che, precisa, è esperto di statistica non per formazione, ma per mestiere essendo un analista politico. Come dire: ci lavoro tutti i giorni e ne conosco le pieghe più nascoste e infide.
La parte “distruttiva” del libro ha facile gioco non tanto perché raccoglie l’esperienza quotidiana di ogni cittadino disorientato da dati e grafici proclamati e poi smentiti da nuove letture spesso capziose se non manipolate.
La questione sta invece proprio nella natura stessa dei dati che vanno letti, certo, ma soprattutto vanno recepiti nella loro dimensione informativa soggetta a interpretazione. E dato che tali letture sono di solito affidate a esperti del settore, quando non a politici improvvisatisi esperti, è lecito il sospetto, tutto da dimostrare certo, che possano essere usate con secondi fini.
Di qui la necessità di armarsi di una “cassetta degli attrezzi” per avvicinarsi a grafici e sondaggi. È il compito che si prefigge l’autore attraverso un’argomentazione lucida, ricca di esempi soprattutto sorretta da un linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori.
A questo livello si pone la parte costruttiva del saggio tendente a difendere statistiche e sondaggi da accuse motivate da sovrastima dei risultati attesi o da scarsa attenzione ai tanti fattori che condizionano queste rilevazioni. In altre parole l’autore con una dovizia di esempi torna a confermare quanto sostenuto in apertura: la certezza non è data, ma l’utilità delle osservazioni rimane fuori discussione.
Benedetti sondaggi
di Lorenzo Pregliasco
Editrice Add
euro 18