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Venerdì 21 febbraio 2025

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“Occorre ricreare nelle scuole i laboratori del fare”

Oggi (giovedì 20 febbraio) Vincenzo Schettini, il professore di Fisica più famoso d'Italia, ha incontrato gli studenti delle superiori al Teatro Toselli di Cuneo

Cuneo

La Guida - “Occorre ricreare nelle scuole i laboratori del fare”

Teatro Toselli gremito questa mattina (giovedì 20 febbraio) per l’incontro degli studenti delle scuole superiori della Granda con il professore di Fisica più famoso d’Italia, Vincenzo Schettini. Look casual, dialettica sciolta e in perfetta sintonia con il linguaggio giovanile, Schettini ha saputo con la sua innata verve catturare l’attenzione dei 560 ragazzi presenti sciorinando una serie di concetti di grande attualità per il mondo giovanile, dal coltivare la passione come elemento trainante della propria affermazione professionale, ad approcciarsi in modo consapevole al lavoro manuale fino ad un più razionale utilizzo dei social media.
L’evento, organizzato da Confartigianato Cuneo in collaborazione con Confartigianato Cuneo Donarti Ets, con il patrocinio del Comune di Cuneo e il contributo di Fondazione CRC e Banca di Caraglio, ha rappresentato la tappa cuneese del progetto itinerante a livello nazionale “L’Artigianato che ci piace”, ideato da Schettini e promosso dal Sistema Confartigianato.
Ad introdurre l’ospite sono stati Giuseppe Lavenia psicoterapeuta, esperto di benessere digitale e divulgatore scientifico e Micaela Palmieri giornalista del TG di Rai1.
Analizzando alcuni dati, il dottor Lavenia ha sottolineato quanto sia fondamentale oggi aiutare i ragazzi a riappropriarsi della passione per il lavoro manuale, razionalizzando la loro interazione con il mondo “virtuale” a favore di un più intenso rapporto con quello “reale”.
“Il 75% degli studenti delle superiori guarda con ansia al proprio futuro, e il 60% addirittura non riesce ad individuare delle prospettive per il domani – spiega Lavenia – Questo significa che nei ragazzi vi è un certo disorientamento nel riconoscere le proprie passioni e trasformarle in opportunità professionali. Siamo noi adulti a doverli aiutare dando loro gli strumenti necessari per “appassionarsi” al fare sottraendo un po’ di tempo a quelle otto ore giornaliere che, secondo recenti statistiche, i giovani dedicano al mondo digitale”.
E sempre sull’utilizzo di internet e dei device ha puntato il dito il professor Schettini, rispondendo alle numerose domande dei giovani presenti e invitandoli a sfruttare il potenziale della Rete senza diventarne però dipendenti.
“Occorre che i ragazzi riscoprano il piacere di ideare, costruire, realizzare – ha dichiarato Schettini – magari osservando ed imparando da artigiani esperti. Il passo successivo per loro potrebbe essere di avviare un’attività mettendo a frutto la propria creatività ed utilizzando poi la Rete per sostenere e promuovere il prodotto finale. Questo è il percorso virtuoso che immagino per le nuove generazioni. È importante però che esse vengano stimolate alla manualità già fin dalla scuola materna ed elementare attraverso dei laboratori “del fare”, come avveniva nei tempi passati. Digitale e manuale non sono in due sistemi in competizione, ma piuttosto due elementi complementari che in perfetta sinergia permettono alla nostra società di crescere e di svilupparsi”.
“Questa iniziativa – ha commentato il presidente Crosetto – che si inserisce nel percorso avviato dal nostro Sistema nazionale per rilanciare in tutta Italia il mondo delle PMI, attraverso l’efficace linguaggio del professor Schettini, ha parlato di futuro a 560 studenti della provincia di Cuneo, stimolandoli a sviluppare il sapere pratico. La nostra speranza è che tra i presenti ci siano tanti imprenditori di domani, pronti ad affrontare quel futuro, probabilmente non facile, che però dovrà poter contare su nuove figure sempre più appassionate e preparate”.
“Oggi abbiamo sentito dei messaggi importanti per i giovani e per il mondo artigianale – ha concluso Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo -. Primo fra tutti, quanto sia determinante lavorare, allenarsi e lasciare un po’ da parte il mondo digitale, utilizzandolo come strumento di comunicazione, ma non come elemento principale della propria vita. Si deve tornare al senso di comunità, allo scambio e al lavoro creativo, tematiche che ben rappresentano l’artigianato. D’altra parte, l’artigianato è relazione, è lavoro, è fatica e soprattutto è passione, quest’ultimo concetto più volte sottolineato dal professor Schettini come vero motore del futuro di ognuno di noi”.
L’incontro si è concluso con un bagno di folla per Schettini, letteralmente travolto dall’entusiasmo dei ragazzi e dalle loro richieste di fotografarsi con lui per ricordare questo piacevole momento di confronto.

 

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