Due anni fa d’improvviso un barcone di migranti esce dall’anonimato, viene “visto” da tutti, ci si accorge di questo guscio nell’acqua. È un drammatico paradosso la tragedia che si consuma su quell’imbarcazione: partiti alla ricerca di una speranza di vita, più di metà di queste persone muore annegata. E, colmo del beffardo destino, dopo giorni di navigazione la tragedia si consuma a centocinquanta metri dalla riva.
È la notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, una barca, partita da Izmir, in Turchia, con oltre 180 persone a bordo, finisce su una secca tra le alte onde della tempesta e naufraga davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone: muoiono 94 migranti, tra cui 34 minori. Imprecisato il numero dei dispersi. Mimmo Calopresti torna a quel giorno avendo ben chiaro in testa che “c’è solo un modo di gestire il fenomeno migratorio ed è attraverso l’umanità. C’è qualcosa che è più potente delle leggi e della politica ed è il rapporto fra le persone”. Così eccolo tra la gente del posto a raccogliere testimonianze. Consapevole che l’evento parla da solo, va a documentare quel che è stato dimenticato, messo a tacere o comunque non ha fatto notizia, cioè la disponibilità ad accogliere, a condividere il dolore da parte degli abitanti di Cutro. Non cerca la polemica. Mette insieme invece, in modo forse anche frammentario, una pluralità di voci di persone che vivono sul mare e ne conoscono l’antica legge secondo cui non si abbandona chi è in difficoltà.
Le parole di “Profezia” di Pasolini, poste a chiusura del documentario, non solo ricordano il realizzarsi di un annuncio “profetico”, “sbarcheranno a Crotone o a Palmi a milioni, vestiti di stracci”, ma anche sottolineano lo spirito di accoglienza di chi nella semplicità riconosce in questi naufraghi delle persone: “Ecco i vecchi fratelli, coi figli e il pane e formaggio!”. E le prime immagini del “Vangelo secondo Matteo” sono la trasposizione visiva di questa accoglienza che appena sfiora l’incarnazione del Padre di ogni uomo in un bambino innocente.
Il cinema Lanteri è una delle quattro sale piemontesi che presenta il documentario di Calopresti nel corso di una serata-evento venerdì 21 febbraio alle 21 che vedrà, dopo la proiezione, l’intervento del regista collegato in diretta streaming da Roma.