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Venerdì 21 febbraio 2025

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I santuari diocesani una risorsa per la comunità

Confermati i quattro rettori che non saranno più amministratori e rappresentanti legali, per questo viene nominato un amministratore

Cuneo

La Guida - I santuari diocesani una risorsa per la comunità

I quattro santuari più importanti della Diocesi di Cuneo-Fossano prendono una nuova forma giuridica e una nuova denominazione: il “Santuario Diocesano Regina Pacis di Fontanelle” in Boves, il “Santuario Diocesano Sant’Anna di Vinadio” in Vinadio, il “Santuario Diocesano San Magno” in Castelmagno e il “Santuario Diocesano Madre della Divina Provvidenza di Cussanio” in Fossano. Il fatto di diventare Santuari Diocesani non ha conseguenze solo sulla carta, ma anche nella loro funzione.
Un cambiamento che attua quanto il Vescovo di Cuneo-Fossano, Piero Delbosco, il 20 settembre e 4 febbraio, ha promulgato per gli Statuti dei quattro Santuari che assumono il riconoscimento di “Santuario diocesano”.
Una scelta che non sminuisce ma anzi rafforza la funzione pastorale dei santuari molto amati dai cuneesi (e non solo) pur cambiando qualche elemento nella loro gestione pratica.

Autonomia pastorale e conferma dei rettori

Per prima cosa è preservata l’autonomia pastorale di ciascun Santuario, perciò ognuno mantiene un proprio Rettore e può gestire iniziative proprie, nell’ambito delle attività pastorali diocesane. In questo senso dal primo marzo il Vescovo ha nominato i Rettori dei quattro Santuari diocesani, confermando tutti quelli già in carica.
Per Fontanelle don Giuseppe Panero, 67 anni, parroco della parrocchia di Fontanelle.
Per Sant’Anna di Vinadio don Erik Turco, 43 anni, parroco di Roccavione e Robilante.
Per San Magno don Gianmaria Giordano, 55 anni, parroco in solidum di Caraglio, coadiuvato dal vicerettore don Roberto Mondino, 58 anni, parroco delle nove parrocchie di Valgrana, Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno.
Per Cussanio don Pierangelo Chiaramello, 61 anni, insegnante di liturgia.

Rettori ma non amministratori

La novità è che i Rettori non sono più amministratori né legali rappresentanti, sgravati in questo modo dal compito della gestione amministrativa, per potersi dedicare completamente alla cura pastorale. Essi mantengono l’alta direzione e tutta la responsabilità pastorale dei Santuari.

Un commissario e amministratore legale

In attesa di dare a ciascun Santuario un proprio consiglio di amministrazione, viene attivata una fase iniziale commissariale che durerà due anni (2025-2026), e sarà affidata ad un commissario, amministratore legale rappresentante unico di tutti i Santuari. Mons. Delbosco ha nominato, con decorrenza dal primo marzo, don Lorenzo Maria Simonelli, 58 anni, sacerdote di Milano, giurista esperto nella riorganizzazione di enti ecclesiastici, già avvocato generale dell’arcidiocesi ambrosiana.
Il compito di don Simonelli sarà di rapportarsi con ciascun Rettore e con gli attuali Consigli per gli affari economici di ogni Santuario Diocesano. Inoltre, lo scopo della fase commissariale è di implementare una segreteria centrale, condivisa con le Fondazioni di culto diocesane, con sede a Cuneo nel Vescovado nuovo, che funzionerà come un centro servizi per i Santuari e le Fondazioni sia nel sostegno alle attività di ciascuno che nel supporto alla gestione degli immobili.

Gestione dei beni  e condivisione

I proventi economici dei Santuari devono partecipare a sostenere l’intera Chiesa locale. Proprio perché Santuari Diocesani, il sostegno potrà avvenire attraverso la gestione diretta di opere diocesane, come la casa del clero o le attività ricettive per finalità spirituali, oppure attraverso l’amministrazione di beni provenienti dalle parrocchie che verranno estinte, come previsto dal Decreto generale sulle procedure e sui tempi della riforma delle parrocchie del 5 giugno scorso.
Al momento dell’accorpamento delle parrocchie, alcune delle quali hanno0 già iniziato questo percorso, ai Santuari verranno incorporati quei beni che non sono direttamente finalizzati alle attività parrocchiali (per esempio le chiese non officiate regolarmente, i fabbricati in disuso, ecc…).
Francesco Massobrio

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