Un romanzo che non pretende di essere tale, perché sa di essere anzitutto il racconto di un intervento terapeutico, gestito secondo i canoni della “medicina narrativa”. Si tratta di un approccio al paziente che ripone grande importanza nella relazione tra personale sanitario e paziente stesso nella forma del raccontare. Il comunicare, esigenza irrinunciabile di ogni essere umano, si fa strumento per conoscere aspetti diversi della vita del paziente e favorisce l’instaurarsi di una relazione già di per sé terapeutica.
E quanto questo comunicare sia importante lo sperimenta il dottor Falco allorché avvicina il caso di Pino, ragazzo che progressivamente è andato scivolando verso la devianza e ora si trova a rischiare il carcere per un caso di droga. Dopo aver ricostruito con l’aiuto di padre e conoscenti i fatti e il carattere di Pino, il medico si trova ad un dialogo col ragazzo convincendosi sempre più della diagnosi di sindrome da disattenzione e iperattività associata a tossicodipendenza.
La singolarità del libro però sta nel doppio registro con cui viene ricostruendo la vicenda. Da un lato c’è la parte strettamente narrativa in cui agiscono i personaggi e il medico diventa narratore degli incontri con il ragazzo il quale, a sua volta, racconta la versione della sua parabola discendente. Dall’altro lato ci si trova immersi in una relazione a un congresso medico in cui lo psichiatra presenta il caso di Pino mediante slides e osservazioni di sapore tecnico. Il libro è ordinabile esclusivamente via mail scrivendo a lorenzo.zamboni88@gmail.com.
Tutti contro. Storia di un ragazzo difficile
di Alberto Arnaudo
Clad