“Il 2024 sarà ricordato come l’anno del Progetto Pet con 3,2 milioni di euro raccolti, un record per il territorio non per Cuneo per tutto il territorio perché l’ospedale Santa Croce e Carle è l’hub di tutta la provincia. Ma ci aspetta un 2025 di nuove sfide, a partire dal Tomasini Campus ma tanti altri progetti dalla ricerca alla strumentazione per valorizzare le eccellenze conclamate dell’ospedale di Cuneo che non a casa è stato incoronato come il miglior ospedale d’Italia”.
Silvia Merlo, presidente della Fondazione Ospedale di Cuneo, introduce così la presentazione dei risultati del 2024 e delle attività del 2025. Ma ai fondi della Pet si devono aggiungere tante altre donazioni e iniziative a partire dalle 518 famiglie e persone che si sono rivolte nel 2024 agli sportelli della Fondazione nell’atrio dell’ospedale di via Coppino, per fare una donazione spontanea (la media è di 138 euro). E a questi si aggiungono aziende, fondazioni bancarie, banche, enti.
Cosa è stato nel 2024
Così nel 2024 Silvia Merlo e il direttore Massimo Silumbra hanno passato in rassegna i grandi e piccoli progetti portati avanti: la Pet/Ct acquistata per la medicina nucleare, già in funzione e che prosegue con tutto il progetto di formazione; la campagna “Dona una nuova cura alla radioterapia” una formazione sostenuta per medici e infermieri presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano mirato al perfezionamento di una tecnica di cura del tumore della cervice uterina possibile solo in due ospedali in Italia e uno di questi è Cuneo. E poi il progetto dei due sposti Sara e Max che hanno donato i regali del loro matrimonio per acquistare caschi per la prevenzione dell’alopecia da chemioterapia e per avviare il progetto di umanizzazione delle sale di attesa del Day Hospital Oncologico al Carle; la campagna 5×1000 con i cioccolatini della Venchi donati per cercare fondi per il benessere dei dipendenti (il 5×100 è passato da 4, a 12, a 26 mila euro negli ultimi tre anni); la campagna “Born in Cuneo” con 3.000 tutine per i neonati a Cuneo. Ma anche convegni patrocinati, eventi sostenuti (tra cui la giornata mondiale dei donatori dio plasma dal cui striscione di promozione la Fondazione ha incaricato l’Emporio Margherita della cooperativa Momo e dell’associazione Amici Case del Cuore di recuperarlo per creare dei piccoli portacard artigianali dell’inclusione e della sostenibilità), donazioni di piccole apparecchiature strumentali: alla Terapia intensiva neonatale un trapano intraosso, una pila per transilluminazione, due bilance, schermi led e poi ancora altri schermi per l’oncologia e la neurologia, e due elettrocardiografi per l’ematologia e le scuola infermieri.
Cosa sarà nel 2025
Nel 2025 sono tanti i progetti: un vademecum prontuario per specializzandi e medici per l’utilizzo dei farmaci d’urgenza; 500 kitcare con generi di prima necessità per i ricoverati d’urgenza dal pronto soccorso; i totem multimediali per informazioni e spiegazioni da sistemare negli ingressi dell’ospedale; il corso per manovre di primo soccorso in tutte le scuole superiori di Cuneo; i percorsi alternativi di cura dalla pet therapy nel reparto di psichiatria alla musicoterapia per la Terapia Intensiva Neonatale; il convegno internazionale di tumori della ginecologia che si terrà a Cuneo l’11 aprile; la mostra fotografica sulle persone che rendono unico il primo ospedale d’Italia.
Poi tre grandi iniziative: la prima il riallestimento e l’umanizzazione delle sale d’attesa del Day Hospital oncologico al Carle: 70 mila euro per un progetto che parte con tre sale per ampliarsi e che porterà le sedute da 60 a 100 con nuove poltrone, tavolini multifunzionali, punti di ricarica, pannelli per rendere maggiormente accoglienti e confortevoli le sale di attesa. Un progetto che si amplierà anche alla medicina nucleare e al Centro Salute Donna.
Il secondo grande progetto è la fornitura di dotazioni di elevata tecnologia per l’ospedale. “È un appoggio che da sempre la Fondazione ha assicurato – ribadiscono Merlo e Silumbra – perché oltre al personale è chiaro che un ospedale di livello con il nostro deve avere apparecchiature al top”.
Sicuro è l’acquisto di un’apparecchiatura di stimolazione visiva e uditiva per esami di risonanza magnetica funzionale, uno strumento da oltre 100.000 euro abbinato alla risonanza magnetica 3 Tesla comprata dall’ospedale; e poi un microscopio per oculistica; 15 monitor di cardioanestesia (100.000 euro) per le operazioni; una microcamera 3d con contrasto per la chirurgia toracica.
Il terzo è il Tomasini Campus il progetto al Collegio San Tomaso che dovrebbe diventare luogo per la formazione e accoglienza per gli specializzandi, diviso in tre filoni: gli alloggi per gli specializzandi, l’apertura alla città con la sistemazione del giardino e della piazza sul tetto e l’Aula Magna nella attuale chiesa che rimarrà tale ma sarà anche centro per congressi e formazione di una città che si apre al mondo.
“Ci piacerebbe dire che siamo al dunque – sottolinea la presidente Silvia Merlo – ma non è così. Stiamo attendendo l’autorizzazione dalla Soprintendenza che ci permetterà di partire con la ristrutturazione, a partire proprio dall’Aula Magna, Attendiamo fiduciosi sapendo dell’importanza per tutto il territorio e non solo di questo progetto”.