Un progetto di telemedicina in riabilitazione avviato nel 2021, in pieno periodo Covid quando il contatto con le persone era difficile e prevedeva il rispetto di prescrizioni molto stringenti. Si chiama “New normal in riabilitazione”, è stato finanziato dalla Fondazione CRC in due tranche da 230 mila euro ciascuna. Dopo una prima fase complicata relativa all’individuazione e all’acquisizione dei device si è entrati nell’operatività con dati in crescendo registrati tra il 2023 e il 2024, presentati oggi, mercoledì 12 febbraio, presso lo Spazio Incontri CrC dai protagonisti Franco Fioretto, direttore della Neuropsichiatria Infantile dell’Asl Cn1 e del dipartimento Materno Infantile e Marco Quercio direttore della struttura Recupero e Riabilitazione Funzionale e del dipartimento Medico Generale e Riabilitativo, alla presenza della vice presidente della Fondazione Elena Merlatti e del direttore generale dell’Asl Cn1 Giuseppe Guerra.
Il progetto ha coinvolto tutto il territorio con le sedi di Ceva, Mondovì, Cuneo, Fossano, Saluzzo, Dronero, Boves, Bagnolo Piemonte, Racconigi (dove sono nati Hub e spoke domiciliari), con 1507 interventi tra valutazioni e trattamenti in età adulta e il coinvolgimento di un centinaio di minori.
Quercio: “Il progetto si sta espandendo dal punto di vista quantitativo e qualitativo, con produzioni di comunicazioni accettate anche in ambiti molto prestigiosi come la Rehaweek di Chicago. Abbiamo fatto un’azione capillare sul territorio per non lasciare indietro nessuno.” Gli obiettivi, messi in campo e conseguiti, hanno riguardato la necessità di rendere fruibile, in un contesto ambulatoriale remoto e domiciliare, le strategie riabilitative nelle disabilità motorie, cognitive e logopediche. Gli operatori son ostati formati alle nuove strategie di cura e i pazienti all’integrazione o prosecuzione delle cure riabilitative al domicilio.
Fioretto ha seguito con la sua équipe un centinaio di pazienti in età evolutiva: “Si tratta della generazione Alfa di nativi digitali, quindi facilmente coinvolgibili attraverso le nuove tecnologie.Ne abbiamo inoltre coinvolti in un progetto pilota, 50 con disturbi dello spettro autistico, di età compresa tra i 7 e i 14 anni: una sperimentazione interessante portata a termine dal 70% dei soggetti e con un miglioramento sensibile anche del restante 30%.
Sottolinea il direttore generale Guerra: “Di fronte al finanziamento della Fondazione CRC, che ringrazio, c’è stato un ritorno importante su tutto il territorio in termini di assistenza ai cittadini, attraverso un’operazione trasversale che ha offerto a tutte le persone più fragili uguali possibilità di accesso.”
Mauro Gola, presidente di Fondazione CrC: “Il sostegno alla sanità pubblica, con l’obiettivo di introdurre pratiche innovative e favorire l’accesso a terapie di qualità per tutti, è un asse strategico per l’attività della Fondazione CRC e rientra nell’ambito della cura, uno dei cinque pilastri della nuova programmazione pluriennale. Il progetto Telemedicina, realizzato in stretta collaborazione con le aziende sanitarie, ha permesso di sperimentare nuove modalità di assistenza e riabilitazione e di valorizzare le esperienze maturate sui territori: una buona pratica da valorizzare, che auspichiamo possa consolidarsi ed avere ulteriori sviluppi”.
All’incontro hanno partecipato la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e Sara Marchisio per l’ufficio progetti del Consorzio socio-assistenziale del Cuneese, la quale ha ricordato come il progetto Asl abbia punti di contatto con l’investimento con fondi PNRR del Consorzio per supportare a domicilio con device e domotica anziani non autosufficienti.