“Insolite visioni” di Sandro Lavagna alla Sala mostre del Collegio dei Geometri di via San Giovanni Bosco 7h viene inaugurata oggi vemerdì 7 febbraio alle ore 17.
Lavagna, 81 anni, nato a Busca ma da decenni a Cuneo, dove è stato anche consigliere comunale, architetto, dipinge fin da giovane insieme a un piccolo gruppo di giovani aspiranti artisti che nel 1958 si incontrava in un clima di semiclandestinità nello scantinato del loro amico Luigi Falco sul viale degli Angeli, per parlare di arte, per organizzare uscite pittoriche en plein air e per sognare ad occhi aperti la possibilità di presentare le loro opere al pubblico. Quello che sarrebbe diventato nel 1960 il gruppo de La Tavolozza. Partecipa a tutte le esposizioni collettive del gruppo e a numerose mostre concorso estemporanee fin verso la metà degli anni ‘80 quando, per ragioni professionali, interrompe l’attività pittorica ed espositiva. “Ma li retaggio del passato – scive Cesare Botto che cura la mostra – torna a far scorrere nelle sue vene quel desiderio che non si era mai spento, di cui non si può liberare e che lo porta a riscoprire la passione per la pittura e lo spinge anche a frequentare a fianco di giovanissimi allievi, un corso di pittura e di disegno all’Accademia di Belle Arti di Cuneo, sotto la guida del maestro Bruno Giuliano. Sono seguiti poi momenti di intenso lavoro, supportati da una ricerca e da un approfondimento su ciò che significa fare arte oggi, tempo in cui troppi stravolgimenti hanno snaturato il concetto di pittura, tempo in cui li piacere di sporcarsi le mani con li colore pare qualcosa di arcaico, di superato. La gioia di produrre immagini inedite su una tela, sono e rimarranno sempre testimonianze delle persone dotate di grande sensibilità, capaci di esprimere ciò che di più intimo si cela nel loro animo, di fatto vogliono rendere visibile l’invisibile”. Qui una cinquantina di opere in acrilico, acquerello, olio ed alcuni grafici realizzati in questi recenti anni, in cui si evidenzia una padronanza del disegno e un rigore cromatico che non concede nulla al caso. I temi svolti vertono principalmente sul paesaggio e sulla figura femminile quasi a tentare una simbiosi tra forme armoniche della madre Terra e della donna.
La mostra rimane aperta fino al 23 febbraio il venerdì 16/19, il sabato e la domenca 10/12 e 16/19.