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Venerdì 7 febbraio 2025

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A processo per maltrattamenti alla compagna

Un episodio avvenne alla presenza della figlia di 8 mesi

Mondovì

La Guida - A processo per maltrattamenti alla compagna

La prima denuncia per maltrattamenti, poi ritirata, l’aveva fatta ad aprile del 2021, a poco più di un anno dall’inizio della loro relazione, quando era già incinta della figlia. In preda al panico era scappata di casa e aveva guidato fino alla caserma dei Carabinieri dove il brigadiere che la accolse si accorse subito, nonostante la mascherina anticovid, dell’abrasione sotto l’occhio e sullo zigomo; “era molto spaventata e piangeva in modo incontenibile” aveva riferito in aula il carabiniere che chiamò la guardia medica per la medicazione con prognosi di 12 giorni. Quella sera la donna andò a dormire dai genitori, ma poi tornò dal compagno e ritirò la querela.
“Non era il primo intervento che avevamo fatto presso quel nucleo familiare, ce ne erano stati altri due, ma la signora aveva sempre ridimensionato l’accaduto”, aveva aggiunto il vicebrigadiere. Anche quella volta la donna ridimensionò il fatto, convinta dalle promesse del compagno, “diceva che era dispiaciuto, che sarebbe cambiato, lo prometteva sempre, ma continuava a bere, beveva sempre sia in casa che fuori. A volte quando tornavo dal lavoro lo trovavo sdraiato a terra completamente ubriaco”.
Costanti erano gli insulti, “diceva che non valevo niente, che ero un ripiego rispetto alla sua ex fidanzata, che il mio lavoro era da niente, ce l’aveva con la mia famiglia, cercava di isolarmi dai miei parenti ma mi impediva di andare via”, aveva riferito la donna costituita in giudizio. La vicina di casa fu testimone delle conseguenze di una di queste aggressioni, quando trovò la donna piangente sul pianerottolo che le mostrò la ciocca di capelli che lui le aveva strappato, “le consigliai di lasciarlo, di tornare dai suoi”, ma pur di evitare discussioni con i propri familiari, spesso dopo le liti la donna dormiva in auto.
L’episodio che portò alla denuncia di L.D.M. per maltrattamenti aggravati dalla presenza di minori, avvenne a settembre del 2022 quando la figlia aveva 8 mesi. Fu proprio sulla schiena della bimba che finì il vasetto di yogurt che l’uomo aveva lanciato contro la donna che aveva in braccio la bambina. E fu sulla nuca che arrivò il successivo colpo con il bastone della scopa, “sentivo il sangue che colava dalla testa, anche la bimba si sporcò”. Quel giorno la prognosi fu di 5 giorni, ma la denuncia questa volta non venne ritirata.
Nel corso dell’ultima udienza l’uomo ha negato gli episodi di violenza, sostenendo di aver avuto dei litigi con la compagna ma di non aver mai alzato le mani su di lei che si sarebbe procurata le lesioni da sola. L’uomo ha anche negato di avere problemi con l’alcol nonostante le precise contestazioni del pubblico ministero Francesca Lombardi che ha ricordato all’imputato di essere stato sanzionato per guida in stato di ebbrezza e di aver lui stesso, in più di un’occasione,  richiesto l’intervento dei sanitari per intossicazione da alcol. Il processo è stato rinviato al 12 marzo per la discussione.

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