Il futuro di Cascina Vecchia è tutto da riscrivere. L’Open Baladin, a cui il Comune ha affidato la gestione dello storico edificio lungo corso Francia, intende infatti restituire le chiavi e rinunciare al contratto di concessione prima di avviare l’attività, il cui inizio era previsto entro il mese di maggio 2025. La motivazione alla base della decisione, comunicata al momento verbalmente al Comune, è legata all’aumento dei costi sostenuti da Open Baladin, in particolare per il nuovo contratto di gestione della Tettoia Vinaj in piazza Foro Boario.
“La nostra decisione è dovuta a un discorso economico – spiega Elio Parola, amministratore delegato di Open Baladin Cuneo – Cascina Vecchia richiede un investimento importante per avviare l’attività, ma quello che è successo con la Tettoia Vinaj ha quasi triplicato i costi che dobbiamo sostenere per l’attività in piazza Foro Boario in cui crediamo molto. Per questo motivo il costo di Cascina Vecchia, che conoscevamo, per noi non è più sostenibile e abbiamo comunicato, per il momento in via informale, al Comune l’intenzione di “alzare le mani” e restituire le chiavi. Ci tiriamo indietro per tempo, prima dei termini previsti per l’apertura dell’attività, e valuteremo con il Comune i passaggi e le possibilità del caso”.
Da parte sua, il Comune spiega in una nota che “al momento l’intenzione ci è stata comunicata oralmente ma nessun passo formale è stato compiuto. La notizia dispiace, perché si era già percorso insieme un tratto di strada e si erano dedicate energie per arrivare alla definizione di un contratto di concessione efficace per tutti. Sta nella piena libertà dei concessionari rivedere le proprie scelte imprenditoriali. Da parte del nostro ente verificheremo le implicazioni normative ed economiche della annunciata rescissione dalla concessione, perché si giunga a giusta soluzione del contratto.
Una volta definito il rapporto in atto, verrà individuato secondo le norme vigenti un nuovo soggetto a cui affidare lo spazio di Cascina Vecchia, con l’obiettivo di rendere vitale questa bellissima struttura recuperata. Lavoriamo per vedere presto utilizzati quegli spazi”.
Il progetto di riqualificazione prevedeva una parte della struttura destinata ad attività culturali e ricreative, connesse alla storia del luogo e al rapporto tra l’uomo e la terra, alla sua sostenibilità, e una parte destinata ad attività ricettive e commerciali connesse al mondo rurale.