Era stato sorpreso mentre svolgeva il test di teoria della patente con in tasca il cellulare e gli auricolari appesi alla giacca e per questo era stato segnalato alla Questura, il 3 novembre 2021. Gli agenti si recarono alla Motorizzazione su richiesta della funzionaria responsabile degli esami che erano in corso quel giorno, per eseguire i controlli del caso su S. S., giovane cittadino del Mali, che in seguito venne rinviato a giudizio al tribunale di Cuneo per aver tentato di indurre, con l’inganno, un pubblico ufficiale a commettere un falso in atto pubblico. “Quando siamo arrivati, la funzionaria ci consegnò il cellulare e le cuffiette del giovane che però aveva anche un altro cellulare e un altro auricolare con sé e non lo aveva consegnato prima dello svolgimento dell’esame. Abbiamo acquisito la prova d’esame che però il giovane non aveva superato perché aveva fatto sette errori”. A sua discolpa il giovane imputato ha riferito che quel giorno era stato accompagnato all’esame dall’istruttore della scuola guida a cui si era iscritto, il quale però si era dimenticato di consegnarli il foglio di iscrizione all’esame. “Sono uscito e l’ho chiamato col telefono e lui è tornato indietro per darmi quel foglio – ha dichiarato il giovane al giudice – quando sono entrato col documento era già tardi, mi dissero che la prova stava per iniziare, di sbrigarmi e mi dimenticai di consegnare il cellulare. Passando tra i banchi poi hanno visto le cuffiette appese alla giacca e mi hanno fermato, ma nessuno all’entrata mi aveva detto di consegnarli. Io poi non ho parlato con nessuno durante la prova”. La conclusione del processo è stata rinviata al 18 luglio.