Aveva parcheggiato la propria bicicletta sotto i portici di corso Giolitti legandola alla rastrelliera con il lucchetto ed era andata al lavoro. “Quando sono uscita per la pausa pranzo c’era ancora, quando sono uscita dal lavoro nel pomeriggio era sparita”, ha riferito alla giudice la donna che poco più tardi, nel tardo pomeriggio del 13 luglio 2022, dopo aver sporto regolare denuncia ai Carabinieri, si imbatté in un uomo e una donna che camminavano tranquillamente sotto i portici di corso Giolitti spingendo a mano proprio la sua bicicletta. La signora si recò subito al vicino posto di Polizia locale a segnalare il ritrovamento della bicicletta e gli agenti procedettero a fermare le due persone (V. C., la donna che spingeva la bicicletta, e I. M., l’uomo che era con lei, in seguito rinviati a giudizio con l’accusa di furto). Non è questo l’unico episodio contestato a I. M. che due mesi dopo, a fine settembre, venne fermato all’uscita dall’ospedale a causa di un diverbio con un medico.
L’uomo, in evidente stato di agitazione, era stato notato da due addetti alla vigilanza dell’ospedale mentre discuteva animatamente con un medico che lo avrebbe urtato mentre faceva manovra di retromarcia uscendo da un parcheggio: “Quando siamo intervenuti – ha riferito l’agente della Questura – I. M. stava spingendo una bicicletta priva della ruota anteriore e alla nostra domanda non era in grado di fornire spiegazioni su quella mountain bike, se non che l’aveva comprata da un cittadino straniero. Era una bici del valore di circa 300 euro di cui venne denunciata la scomparsa qualche giorno dopo”. A suo carico scattò quindi anche la denuncia per ricettazione, nel processo che si concluderà il prossimo 14 febbraio.