“Ritorniamo a riconoscerci, ritorniamo a sperare nel futuro, ritorniamo ad amare la bellezza della democrazia. Grazie per essere qui, tante e tanti. Continuiamo, perché questa è la strada giusta”.
Con queste parole ha concluso il suo intervento Domenico Ravetti, vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, davanti ai vagoni merci che, alla stazione ferroviaria di Borgo, ricordano l’ultimo viaggio dei 357 ebrei deportati verso il campo di sterminio di Auschwitz tra il novembre 1943 e il febbraio 1944.
In loro memoria Borgo organizza ogni anno una marcia silenziosa che attraversa le vie della città, partendo dalla vecchia caserma del Quartiere (oggi sede degli ambulatori Asl) dove gli ebrei furono rinchiusi, per raggiungere la stazione, da cui partirono per non fare più ritorno, se non in pochissimi.
Questa sera, domenica 26 gennaio, erano in tanti a sfilare, per ricordare e testimoniare. Davanti ai vagoni sono stati deposti centinaia di lumini, simbolo di impegno alla memoria e di speranza per un futuro di pace. Poi il microfono è passato ai ragazzi della scuola media che hanno scandito i nomi dei deportati e che in precedenza, nel salone di piazza Don Viale, avevano proposto le loro riflessioni su quei tragici fatti.
Alla manifestazione sono intervenute le autorità civili e militari, sindaci e consiglieri comunali, rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni.