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Venerdì 24 gennaio 2025

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Oltre 6.000 alloggi vuoti a Cuneo

Aperti giovedì gli Stati Generali della casa. Comune, cittadini e territorio insieme per ripensare a un sistema che non funziona

Cuneo

La Guida - Oltre 6.000 alloggi vuoti a Cuneo

I dati Istat, e i più aggiornati risalgono al 2021, parlano di qualcosa come poco meno di 6.500 abitazioni vuote a Cuneo, a fronte di un totale di 32.200 presenti sul territorio del Comune. Non lo raccontano i dati, invece, ma le storie che spesso si incrociano o solo si intuiscono, ma i numeri di chi una casa non la trova stanno aumentando costantemente. E non sono più solo coloro che non hanno la capacità economica per mantenerla una casa ma anche, e sempre di più, coloro che non riescono a trovarla per altri mille motivi. Perché hanno origine straniera o un colore della pelle diverso, barriera che continua ad essere quasi invalicabile. Questo anche nonostante una capacità economica non inferiore a nessun cuneese doc, ma anche a Cuneo in tanti preferiscono tenere un alloggio sfitto piuttosto che affittarlo a una famiglia straniera, anche se con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato e busta paga assolutamente adeguata per pagare il mensile. E questo è solo uno degli esempi, ma spesso faticare a trovare casa sono anche i giovani, magari universitari fuori sede e al primo contratto, famiglie con genitori soli, anziani.
Un tema che sta diventando troppo complesso da gestire con le forze di un solo soggetto, per questo il Comune ha deciso di aprire un percorso partecipato: una vera e propria chiamata all’azione alla città, perché capisca che il problema dell’abitare non è solo il problema di chi una casa non ce l’ha o non la trova, ma è un problema di tutta la comunità. Lo ha fatto con un primo incontro, molto partecipato, con l’Auditorium di Spazio Varco gremito da 150 persone, in cui ha cercato di aprire una strada che certamente sarà lunga e impegnativa, ma il messaggio è stato chiaro: solo con la collaborazione di tutti i soggetti del territorio è possibile trovare soluzioni efficaci e soddisfacenti per tutti.
“C’è un tema di infrastrutture da affrontare, ma c’è anche una questione di sistema dell’abitare da ripensare – ha detto la sindaca Patrizia Manassero aprendo i lavori -. In un tempo in cui anche a livello europeo il tema della casa e dell’abitare sta occupando i decisori politici, occorre lavorare e prepararsi come comunità cittadina, sia per riuscire ad attrarre risorse europee nuove e dedicate al tema, sia per creare reti e nuovi partenariati per affrontare le problematiche”.
Entro il 2026 il Comune avrà 108 nuove unità immobiliari, recuperate con i fondi del PNRR e nell’ambito del Pinqua, che dovranno essere gestite, destinate, connotate. Per farlo lancerà una serie di bandi di co-progettazione, che avranno lo scopo appunto di individuare soggetti gestori e sistemi sostenibili di gestione, in base alle diverse destinazioni d’uso. Ma non è solo questo: si tratta davvero di costruire un nuovo, o vecchio ma ripensato, sistema dell’abitare.
“Occorre ridisegnare le geometrie del sistema casa: non partiamo da zero, lo sappiamo, ma c’è anche, ben chiara, da parte nostra, la consapevolezza della non sufficiente capacità di rispondere al bisogno che sta crescendo e cambiando – ha spiegato il responsabile dell’Ufficio Nuove cittadinanze e Inclusione sociale del Comune di Cuneo, Ivan Biga -. La città ragiona e lo vuole fare con voci e da punti di vista diversi. E attenzione: non è detto che servano nuove soluzioni, possono andare forse bene anche quelle vecchie, ma vanno messe a sistema. Il senso di questo incontro è catalizzare la motivazione della città ad aderire a questo percorso, che è aperto a tutti: associazioni, cittadini, stakeholder, privati e chiunque si senta chiamato in causa, per ragioni diverse. La pubblica amministrazione non basta più a se stessa per rispondere alle esigenze sempre più complesse del territorio: c’è bisogno del lavoro e della corresponsabilità di tutti”.
Per allargare la platea e far capire che davvero il discorso è per tutti, sfidando un po’ la proverbiale diffidenza che può generare un argomento come questo, l’apertura dell’Amministrazione a ragionare anche sui bisogni dei proprietari e non solo di chi una casa la cerca, con la consapevolezza che per ottenere la più vasta collaborazione è necessario che tutti siano tutelati e trovino risposte plausibili alle loro esigenze.
Dalla sala, e dal dibattito che è scaturito intorno agli interventi degli esperti di KCity e Labins, è emerso l’interesse della città specialmente sulle risposte che si possono tentare di costruire mettendo insieme punti di vista diversi, per combattere problematiche come l’aumentare degli alloggi vuoti, la diffidenza dei proprietari e la difficoltà a trovare risposte considerate “sicure”. Anche sulla base dei temi e le urgenze emerse, verranno ora definite le strade da intraprendere nel percorso che oggi è partito. L’iniziativa, organizzata e promossa dal Comune di Cuneo, è infatti un cammino che continuerà attraverso 6 incontri, tra marzo e ottobre, in cui si entrerà nel concreto della mappatura della situazione reale e i suoi bisogni per costruire un sistema cittadino dell’abitare.

 

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