In poco meno di trent’anni si sono succedute quattro riforme elettorali ognuna delle quali ha smantellato la precedente, nove legislature e 20 governi. Ce n’è abbastanza per disorientare i cittadini e giustificare la domanda del titolo. “Stabilire chi comanda è un’esigenza imprescindibile in ogni comunità umana” , dice l’autore. Chiamare alle urne è lo strumento per consentire ai cittadini stessi di costituire un soggetto che governi e anche sappia darsi delle regole per rispettare la volontà espressa nel voto. Il compito che il saggio si prefigge è illustrare i sistemi elettorali che dal 1993 hanno regolato le votazioni nel nostro paese. Gli stessi nomi con cui sono stati identificati non aiutano certo. Mattarellum, Rosatellum ecc. hanno una loro ragione d’essere, facendo riferimento a chi li presentò al Parlamento. Di sicuro però non possono sottrarsi a una certa ironia che non aiuta nel guardare alla complessità e serietà dell’argomento. Lo sguardo dell’autore alterna una visione a carattere storico a un’altra più tecnica ponendo con chiarezza le basi per una comprensione dei meccanismi presenti dietro ogni consultazione elettorale. Soprattutto sottolinea come l’astensionismo sia anche legato alla distanza sempre più evidente della politica dal “paese reale”. La necessità di recuperare alla partecipazione democratica questo spazio poggia sulla sensibilità dei cittadini, ma anche sul modo di rendere trasparente la gestione del sistema elettorale. E il libro di Andrea Levico va in questa direzione.
Perché votare?
di Andrea Levico
Editrice Santelli
euro 15,99
