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Mercoledì 22 gennaio 2025

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In tre sono a processo per una rissa avvenuta a Fossano

L'episodio avvenne in via San Giovanni Bosco il 5 settembre 2021, tra alcool e insulti

Fossano

La Guida - In tre sono a processo per una rissa avvenuta a Fossano

Prosegue al tribunale di Cuneo il processo per rissa a carico di tre giovani fossanesi che nella notte del 5 settembre 2021 avrebbero avuto uno scontro fisico in via San Giovanni Bosco, a Fossano. All’origine della lite sicuramente qualche bicchiere di troppo, uno scambio di occhiatacce e l’insulto rivolto da uno dei tre ragazzi agli altri due di essere dei “fascisti di m…”; tanto è bastato perché la serata finisse in ospedale per uno dei tre con una frattura al naso e una prognosi di trenta giorni per le botte riportate. Dopo le denunce reciproche, due dei protagonisti della rissa avevano deposto nella prima udienza del processo svolta a giugno scorso e avevano riferito versioni diametralmente opposte sullo svolgimento dei fatti. Il primo a deporre era stato S. B. che quella sera aveva bevuto parecchio alla festa di compleanno di un’amica e che si era allontanato dal locale dove si festeggiava per fare due passi nella vicina via San Giovanni Bosco, aveva riferito di aver visto i due ragazzi che passeggiavano e che conosceva solo di vista e di essersi avvicinato dicendo che gli sembravano due fascistelli e di essere stato colpito al volto con un pugno da P. C., altro imputato al processo. Nel tentativo di rialzarsi il giovane ha riferito di essere stato nuovamente colpito oltre che da P. C. anche da D. C., il terzo imputato al processo. Opposta la versione dei fatti riportata da D. C. che ha raccontato di essere stato aggredito verbalmente da S. B. che lo aveva apostrofato dicendo che era un “fascista di m…” e che lo avrebbe mandato all’ospedale. L’amico P. C. che camminava pochi passi avanti con un’amica tornò indietro a chiedere cosa accadeva e venne preso per la cravatta da S. M. e a quel punto D. C. intervenne con una spinta per liberare l’amico ma venne sbattuto a terra e malmenato, e solo quando riuscì ad alzarsi, prima di essere nuovamente colpito da S. M. lui avrebbe sferrato il pugno sul volto del suo aggressore. In aula nel corso dell’ultima udienza una testimone oculare del fatto, una signora che abita nel palazzo davanti al marciapiede su cui avvenne la rissa, ha riferito di aver visto due ragazzi che aggredivano un terzo giovane: “Uno con gli occhiali e la camicia bianca gli teneva le mani e l’altro con la giacca lo picchiava, dissi di smetterla e i due si allontanarono verso il cimitero”. Il ragazzo con la camicia bianca tutta sporca di sangue era S. B., che venne soccorso da due ragazzi del gruppo degli altri due imputati: “Ero con loro quando quel ragazzo si era avvicinato insultando D. C. e P. C. – ha riferito una ragazza -, diceva ‘siete dei fascisti, vi credete i re di Fossano ma non siete niente’. Loro mi dissero di raggiungere gli altri e così feci; quando poco dopo mi riaffacciai dietro l’angolo per vedere se ci avevano raggiunti, vidi quel ragazzo a terra tutto sporco di sangue che si teneva le mani sul naso. Rifiutò il nostro aiuto e raggiunse i suoi amici in un locale lì vicino”. Molto spaventata anche la festeggiata di quella sera quando vide tornare nel locale S. B. con la camicia tutta sporca di sangue: “Era sotto shock, non stava in piedi, lo portai da mia madre che è infermiera ma lei disse che dovevamo andare in ospedale. Ero molto preoccupata, a casa aveva vomitato sangue, diceva che non aveva alzato le mani”. Il processo è stato rinviato al 17 giugno per gli altri testimoni di accusa e difesa.

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