Anche Sanfront, nella persona del suo commissario straordinario Marinella Rancurello, prende posizione contro l’ipotesi di dimensionamento/accorpamento che coinvolge l’Istituto Comprensivo Sanfront-Paesana che la Regione vorrebbe conglobare con Revello.
Il commissario scrive che qualsiasi “modifica dell’attuale assetto scolastico, come oggi esistente, costituisce un reale danno al sistema di istruzione, formazione e orientamento offerto al territorio, pregiudicando concretamente la possibilità di garantire apprezzabili livelli di erogazione del servizio, in un contesto territoriale periferico caratterizzato da problematiche e criticità demografiche, sociali e infrastrutturali in una zona Montana”.
Ma anche che “la proposta di ridimensionamento della rete scolastica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e al raggiungimento degli obiettivi di stabilizzazione della finanza pubblica arrecherebbe danno al diritto all’apprendimento, all’efficacia dell’azione educativa, all’inclusione dei soggetti fragili con bisogni educativi speciali, agli interventi attivati dall’Istituzione scolastica finalizzati alla riduzione dei divari territoriali ed ai ai principi di uguaglianza sociale e di genere nelle pari opportunità”.
Preso atto che “la rottura del legame di prossimità scuola-territorio costituirebbe un grave colpo alla capacità di costruire comunità accoglienti e finalizzate alla crescita sociale e civile di tutte le alunne e di tutti gli alunni, soprattutto in aree montane, interne e periferiche” e considerato inoltre che “la prossimità scuola/territorio è altresì uno degli elementi fondamentali per favorire l’inclusione degli alunni fragili con bisogni educativi speciali”, la dottoressa Rancurello prima
fa propria la delibera approvata dall’Unione del Monviso di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi poi “esprime l’assoluta contrarietà ad ogni ipotesi di dimensionamento/accorpamento che coinvolge l’Istituto Comprensivo Sanfront-Paesana”, rivendica “il ruolo di fondamentale importanza dell’Istituto Comprensivo quale presidio formativo operante in territorio montano che, peraltro soddisfa ampiamente le soglie numeriche stabilite a livello nazionale constando attualmente di oltre 500 studenti”ed infine richiede che “comunque, in caso di accorpamento, che la sede della dirigenza e della segreteria dell’Istituto sia mantenuta a Sanfront, per non perdere la connotazione discuola di montagna con i conseguenti gravi danni per il territorio montano della VallePo e per la scuola stessa”.