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Lunedì 20 gennaio 2025

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Quaderno di campagna, “l’ennesimo appesantimento burocratico”

Confagricoltura Piemonte scrive alla Regione per sottolineare le criticità di un documento che non aggiunge nulla, se non lavoro per gli imprenditori agricoli

Cuneo

La Guida - Quaderno di campagna, “l’ennesimo appesantimento burocratico”

Un nuovo appesantimento burocratico per un settore che già “produce troppa carta”: in vista dell’incontro in programma per giovedì 23 gennaio su Agea, Confagricoltura Piemonte scrive alla Regione per far sentire la propria voce sull’entrata in vigore del “Quaderno di Campagna dell’Agricoltore” e sulle relative criticità gestionali.
“Si parla tanto di semplificazione, ma il nuovo obbligo di avere, integrato al fascicolo aziendale, il Quaderno di Campagna in forma digitale, ossia la registrazione informatizzata di una serie di informazioni sulle attività svolte in azienda, non viene incontro all’operatività delle imprese agricole che ad oggi tengono già traccia delle operazioni colturali in forma cartacea o su supporti gestionali aziendali”, afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, perplesso sull’attivazione da parte di Agea, già nei prossimi mesi in forma sperimentale e sicuramente a regime nel 2026, del sistema informatico per la gestione delle informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni da parte delle aziende agricole.
“Il Quaderno Di Campagna Dell’Agricoltore (QDCA), così come prospettato dall’Italia, è un progetto molto ambizioso, che va oltre agli obblighi previsti dal Regolamento di esecuzione 2023-564 emanato dall’Ue e si configura come l’ennesimo balzello burocratico e operativo a carico delle aziende, un onere che potrebbe essere tolto o perlomeno alleggerito, ad esempio, rivedendo le tempistiche delle registrazioni”, aggiunge Allasia.
“Il sistema – spiega ancora l’organizzazione professionale agricola – prevede una raccolta di dati tramite un continuo interscambio di informazioni tra le aziende agricole che materialmente effettuano le operazioni in campo e gli uffici Caa, a cui potranno essere demandate le registrazioni. Il settore agricolo è da sempre fortemente condizionato da diverse variabili, prime fra tutti quelle metereologiche, che spesso costringono a improvvisi cambiamenti delle attività programmate. Inoltre, gli elementi da registrare per i trattamenti sono inequivocabili, mentre per le annotazioni che esulano totalmente dagli obblighi comunitari, la mole di dati da gestire sarebbe abnorme e frastagliata”.
“Pur condividendo il fatto che sia necessario assicurare una maggiore tracciabilità di quanto avviene in azienda sul piano degli interventi legati ai prodotti fitosanitari, soprattutto ai fini della tutela del consumatore e del corretto impiego degli agrofarmaci, riteniamo che il Qdca non sia, al momento, lo strumento adeguato a centrare questo obiettivo”, conclude Allasia.

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