Verrà sottoposta al vaglio della Presidenza della Repubblica la modifica estiva dello statuto dell’Unione Montana Valle Varaita che ha cancellato il limite massimo dei due mandati per il presidente, spianando la strada alla riconferma del sindaco di Venasca Silvano Dovetta alla guida dell’ente per il prossimo quinquennio.
A proporre un ricorso straordinario al capo dello Stato sono il sindaco di Brossasco, Paolo Amorisco, e il vicesindaco, Patrick Ribodetti, già protagonista di un acceso dibattito – in qualità di consigliere dell’Unione Montana – al momento dell’adozione del provvedimento.
L’azione di fronte al Presidente della Repubblica rappresenta un percorso alternativo rispetto al ricorso al Tar: i vertici dell’Unione avranno ora 60 giorni di tempo per presentare le proprie controdeduzioni.
Nel mirino di Amorisco e Ribodetti, in particolare, c’è il ruolo giocato dal commissario straordinario Giovanni Fina, che ha proposto al consiglio dell’ente l’adozione della deliberazione durante il periodo post elettorale. Un periodo – a detta dell’amministrazione brossaschese – durante la quale il commissario temporaneo dovrebbe limitarsi all’ordinaria amministrazione. Durante la riunione del consiglio, la ricostruzione era stata invece smentita da Fina, da Dovetta nonché dai tecnici dell’Unione.
“Il Comune di Brossasco – scrive Amorisco – ha deciso di intraprendere un’importante azione legale a tutela dei principi democratici e dell’alternanza nelle istituzioni, in seguito alle numerose segnalazioni e preoccupazioni espresse dai cittadini della Valle Varaita. Il cambiamento si inserisce in un contesto in cui l’attuale presidente ha già concluso due mandati alla guida dell’Unione Montana, sommando a questi ulteriori due mandati svolti come presidente della Comunità Montana Valle Varaita tra il 1998 e il 2009. Il nostro territorio ha bisogno di rinnovamento, nuove idee e maggiore coinvolgimento”.
Contro l’abolizione del limite dei mandati si erano schierate anche le minoranze di Piasco, Verzuolo e Venasca. “Si tratta – aveva dichiarato Silvano Dovetta a La Guida durante un’intervista – di polemiche di basso livello, figlie di una vecchia concezione della politica di valle. Non siamo più ai tempi della Comunità Montana, dove a farla da padrona erano i personalismi: agli amministratori dell’Unione non spetta alcun compenso, e l’impegno richiesto è più simile a quello di un’associazione di volontariato. La verità è che in un ente del genere, era il limite dei due mandati a risultare anticostituzionale”.
Nel frattempo, resta aperto anche il fronte relativo alla nomina dei vertici del consorzio Bim Valle Varaita: a novembre era stato il sindaco di Frassino Roberto Ellena a lamentare il mancato rispetto degli accordi che – a quanto si dice – avrebbero dovuto prevedere la sua nomina a vicepresidente a fianco di Giovanni Fina. In quell’occasione Ellena ha rassegnato le dimissioni e ha annunciato un intervento in occasione della prossima riunione del consiglio dell’ente. “Per me – ha dichiarato – l’etica viene prima della politica”.