La Fisam,, l’Unione Nazionale Associazioni Italiane per la Salute Mentale, a nome di 60 associazioni che si occupano di salute mentale prende posizione chiedendo l’intervento della Regione Piemonte che ignor, a loro dire, le loro richieste. Lo scrive il presidente Cosimo Lo Presti in un comunicato ufficiale pubblicato anche sul loro sito https://www.sospsiche.it.
Scrive Lo Presti:
“La salute mentale in Piemonte è in crisi, e il silenzio assordante della Regione è diventato ormai insostenibile. Sono oltre 60 le Associazioni che, da mesi, chiedono risposte e interventi urgenti per affrontare una situazione che sta rapidamente degenerando. Eppure, nonostante incontri ufficiali e dossier informativi inviati, il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità continuano a ignorare le richieste, lasciando migliaia di cittadini e operatori sanitari senza alcuna risposta concreta.
Il 29 maggio e il 9 ottobre 2024 le Associazioni hanno indetto due incontri rivolti ai politici e agli enti del territorio con la presentazione di un dossier dettagliato, evidenziando con dati alla mano la gravissima carenza di personale e risorse nei Dipartimenti di Salute Mentale. Il risultato? Un nulla di fatto. Il 7 novembre, il Dossier e l’Appello sono stati inviati alla Regione per ribadire la necessità di un intervento immediato. Ancora una volta, il silenzio. Incontro in audizione presso la IV Commissione del Consiglio Regionale il 18 dicembre, da cui si spera un interessamento fattivo.§
Nel frattempo, la situazione peggiora. Dal 2019, il personale dei Dipartimenti di Salute Mentale è diminuito dell’11%, e molti centri sono costretti a ridurre orari e servizi. Le liste d’attesa si allungano, lasciando i pazienti in balia di una burocrazia sterile e inefficace. E mentre la Regione si trincera dietro scuse e mancate risposte, le famiglie e le persone affette da disturbi mentali continuano a soffrire nell’indifferenza generale.
È ora di dire basta. La salute mentale non è una questione secondaria né rinviabile. Le associazioni chiedono l’aumento delle risorse destinate alla salute mentale al 5% del Fondo Sanitario Regionale entro il 2026. Non è un capriccio, ma una necessità per garantire servizi adeguati e restituire dignità a chi da troppo tempo attende risposte.
“Presidente Cirio, l’inerzia non è più accettabile” dichiara Cosimo Lo Presti, presidente FISAM (Unione Nazionale Associazioni Italiane per la Salute Mentale – o.n.l.u.s.) “Ogni giorno che passa senza risposte è un giorno in cui la Regione tradisce i propri cittadini più fragili. È tempo di agire, e il tempo è adesso.”
Le oltre 60 associazioni non smetteranno di chiedere quello che spetta loro di diritto: un sistema di salute mentale che funzioni, che protegga e che offra speranza.